Giovedì 30 Ottobre 2025

Gaza, Ruggeri (M5S): “La Regione sospenda ogni legame istituzionale con Israele"

Di fronte al tragico scenario di Gaza, dove il cessate il fuoco è stato infranto e i raid aerei israeliani hanno causato un nuovo massacro di civili, la Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri, annuncia il deposito di una mozione che impegna la Giunta regionale delle Marche a prendere una posizione netta, coerente con il diritto internazionale e i principi umanitari.

"Assistiamo con orrore al fallimento dell'ultima tregua," dichiara la Consigliera Ruggeri. "I recenti raid, che hanno causato oltre 100 vittime civili, inclusi decine di minori, dimostrano che la violenza e la sproporzione non si sono fermate. La Comunità internazionale non può più limitarsi a esprimere preoccupazione. La mozione che presento in Consiglio Regionale è un atto di coerenza e responsabilità politica, un segnale che le Marche non intendono restare in silenzio di fronte a quelli che la stessa Commissione d'inchiesta indipendente dell'ONU ha definito a settembre scorso come atti di genocidio." La mozione presentata dalla Consigliera Ruggeri si articola in due punti fondamentali e interconnessi: da una parte il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina da parte del Governo italiano, in linea con l'orientamento di oltre 150 Paesi e di membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU come Regno Unito e Francia; dall’altra la sospensione dei rapporti con enti ufficiali israeliani in quanto la mozione impegna la Giunta regionale a effettuare una ricognizione immediata e una sospensione di ogni rapporto esistente con questi, finché non sarà ripristinato il pieno rispetto del diritto internazionale. La Consigliera Ruggeri chiede inoltre al Governo della Repubblica l'adozione di misure concrete a livello nazionale, a partire da un blocco sulla fornitura di armi a Israele e la cessazione immediata della cooperazione militare-industriale. "La mozione è un richiamo alla responsabilità," conclude Ruggeri. "Le Marche devono dare un segnale forte: la pace si costruisce con il diritto, non con la forza. Non possiamo essere complici, anche solo per inerzia, della distruzione di un popolo.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano