
UNCEM Marche: âQuattro centesimi per lâacqua, una misura compensativa a costo zero per sostenere la montagnaâ
Unâassemblea partecipata e densa di contenuti quella di ieri ad Ancona, presso il Consorzio di Bonifica delle Marche, per lâAssemblea regionale di UNCEM Marche sul tema âNuova Legge sulla Montagna: quale futuro per le Unioni Montane dellâAppenninoâ.
Tra i partecipanti: Giuseppe Amici, presidente regionale di UNCEM Marche, riconfermato per il prossimo quinquennio; Marco Bussone, presidente nazionale UNCEM; Giacomo Bugaro e Tiziano Consoli, Assessori della Regione Marche; Michele Caporossi, Consigliere regionale; Thomas Cillo, Sindaco di Monte San Vito e delegato per ANCI Marche; i Presidenti delle Unioni Montane e una folta rappresentanza di sindaci delle aree interne di tutte le province marchigiane. I lavori sono stati moderati dal giornalista Gabriele Costantini.«La legge segna un cambio di paradigma: non più assistenza, ma pari dignità », ha sottolineato Amici. La nuova Legge 131/2025 riconosce finalmente la montagna come parte vitale della Repubblica e presidio di coesione e sviluppo.Un nodo cruciale è la definizione dei Comuni montani, basata solo su parametri altimetrici e di pendenza. «La montagna non è solo altitudine â ha spiegato Amici â ma una condizione sociale e territoriale di svantaggio. Paesi sotto i 600 metri possono avere le stesse difficoltà di isolamento e spopolamento dei Comuni più in quota. Servono criteri che considerino anche accessibilità , isolamento e calo demografico».A tal proposito, allâunanimità è stato approvato il documento finale di UNCEM Marche, che segnala lâesclusione delle Unioni Montane e dellâUNCEM Nazionale dal gruppo tecnico ministeriale e il rischio di riduzione dei Comuni riconosciuti come montani, con possibili penalizzazioni per le aree interne dellâAppennino marchigiano. Il documento invita la Regione Marche a negoziare criteri più equi nei decreti attuativi.Un passaggio centrale dellâintervento di Amici ha riguardato il contributo di quattro centesimi per ogni metro cubo dâacqua prelevato dalle bollette. «Non è una tassa, né tantomeno un aumento in bolletta, ma una misura a costo 0 poiché questo contributo è già compreso nella tariffa che oggi si paga, un principio di equità e sussidiarietà . Lâacqua è la ricchezza della montagna: chi ne beneficia deve contribuire alla manutenzione e sicurezza di chi la custodisce. Sarebbe una risorsa stabile per prevenzione, difesa del suolo, cura dei boschi e manutenzione dei versanti».Amici ha ricordato la convenzione con Società Autostrade, che riconosce il ruolo delle Unioni Montane nella gestione sostenibile dei boschi e nella riforestazione per assorbire carbonio, e lâattività del Commissario alla ricostruzione Guido Castelli, dimostrazione concreta che la montagna può ripartire se accompagnata da servizi, infrastrutture e coesione sociale.Il presidente ha evidenziato anche le opportunità della legge in sanità , scuola e connessione digitale: incentivi per il personale sanitario in montagna, credito dâimposta per gli alloggi, tutela dei plessi scolastici, punteggi aggiuntivi per insegnanti in pluriclassi e accesso garantito alla banda ultra larga. Fondamentale anche la Strategia nazionale per la Montagna Italiana, che integra sanità , scuola, digitale, energia, agricoltura, turismo e Green Communities.A chiudere i lavori, Marco Bussone ha rilanciato il ruolo strategico delle Unioni Montane: «Devono essere strumenti di cooperazione e governance territoriale. I Comuni che le compongono devono essere uniti, perché solo insieme possono garantire servizi e opportunità . La nuova Legge sulla Montagna deve essere uno strumento di crescita, non di esclusione. Devono aumentare i fondi destinati alle Regioni e rafforzato il ruolo dei territori».Bussone ha concluso con un appello chiaro: «Vogliamo una montagna protagonista delle politiche di coesione, non spettatrice. Perché senza montagna non câè equilibrio, e senza equilibrio non câè futuro».Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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