
CIA Marche: "Una manovra che danneggia lâagricoltura marchigiana"
Qualora la manovra restasse comâè, anche lâagricoltura marchigiana ne verrebbe severamente danneggiata: la norma vanifica il credito dâimposta e mette in difficoltà le imprese che avevano creduto negli incentivi per ammodernare le proprie aziendeâ.
à il commento del Presidente di Cia Agricoltori Italiani delle Marche, Alessandro Taddei, che condivide pienamente la posizione espressa dal presidente nazionale Cristiano Fini in audizione al Senato.âLâarticolo 26 della legge di Bilancio â spiega Taddei â blocca la possibilità di compensare i crediti dâimposta con i contributi previdenziali e assistenziali. à una scelta che tradisce un patto con gli agricoltori, prima spinti a investire e poi privati della possibilità concreta di recuperare le spese sostenute. Così si scoraggia lâinnovazione e si mette in crisi la programmazione aziendaleâ.Cia Marche evidenzia inoltre che le risorse previste per il nuovo credito dâimposta (art. 96), destinate agli investimenti in beni strumentali, sono del tutto insufficienti: appena poco più di 2 milioni di euro a livello nazionale, cui si aggiungono adempimenti burocratici complessi che rischiano di escludere molte imprese medio-piccole.âServono misure strutturali â prosegue Taddei â. Le proroghe fiscali come lâesenzione Irpef e la riduzione delle accise sul gasolio agricolo sono segnali positivi ma davvero lontani dal minimo indispensabile. Le nostre aziende sono già alle prese con costi di produzione elevati, instabilità dei mercati e calo dei redditi. Senza un piano coraggioso e mirato, il rischio è di bloccare gli investimenti e la competitività del comparto agricolo marchigianoâ.Cia Marche fa proprie le proposte avanzate dal livello nazionale: rifinanziare il Fondo per le filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato, sostenere i comparti in difficoltà come il cerealicolo, prorogare la Zes Agricola e rafforzare le misure per giovani e donne imprenditrici.âLe nostre campagne hanno bisogno di fiducia e di stabilità â conclude Taddei â. Chiediamo al Governo e ai parlamentari marchigiani di ascoltare la voce del territorio e di intervenire subito per non disperdere gli sforzi di chi, ogni giorno, continua a produrre valore e occupazioneâ.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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