
Marche, allarme demografico: entro il 2050 quasi 140mila residenti in meno Ferracuti, Cisl: âServono scelte strategiche per non compromettere futuroâ
Tra il 2025 e il 2050 le Marche rischiano di perdere 139.167 abitanti, con un forte squilibrio nella composizione per età : la popolazione con meno di 25 anni diminuirà del 53% (-74.851 unità ), mentre gli over 64 cresceranno del 25,6% (+100.527), e gli over 84 del 63,6% (+46.639 unità ). Di conseguenza, la struttura della popolazione anziana risulterà notevolmente diversa da quella attuale.
Gli over 64, che oggi sono il 24,7% della popolazione, diventeranno il 34,6%. Gli over 84, che oggi rappresentano il 4,1% della popolazione, diventeranno il 7,1%. à quanto emerge dalle più recenti proiezioni Istat, rielaborate dallâUfficio Studi della Cisl Marche, che disegnano un quadro di profonda trasformazione demografica e sociale. In particolare il Report sulla demografia CISL Marche evidenzia che: nel 2024 la popolazione marchigiana risulta pari a 1.482.746 abitanti, distribuiti in 225 Comuni; lâarea costiera, che rappresenta appena il 10,6% del territorio, accoglie il 40% dei residenti, mentre il 27% della popolazione vive nellâarea interna, pari al 66% della superficie regionale, con conseguenti difficoltà nellâaccesso ai servizi e nella tenuta complessiva del welfare locale. Sul versante migratorio, la presenza dei cittadini stranieri dopo la crescita nel primo decennio del novecento ed il picco raggiunto nel 2014, è diminuita e non è più riuscita a compensare il saldo naturale negativo, subendo contemporaneamente un processo di progressivo invecchiamento come il resto della popolazione. Dal 2023-2024 arriva comunque un segnale di inversione di tendenza, che sembra consolidarsi anche nel 2025, quando i cittadini stranieri arrivano ad essere il 9,2% dei residenti. Parallelamente prosegue il fenomeno  migratorio dei marchigiani: tra il 2013 e il 2024 si registrano 37.251 cancellazioni anagrafiche verso lâestero, di cui 6.037 sono in età compresa tra i 25 e i 40 anni e  9.025 riguardano laureati.  «Il calo dei residenti, la fuga di giovani qualificati, lo squilibrio tra costa e aree interne e lâinvecchiamento della popolazione dovranno essere affrontati per tempo con proposte integrate e lungimiranti - sostiene Marco Ferracuti, Segretario Generale della Cisl Marche  - Crediamo sia importante partire da un rafforzamento dei servizi sanitari territoriali, un welfare più strutturato, un sistema di istruzione e formazione capace di trattenere i talenti, ma anche di valorizzare le capacità dei ragazzi e ridurre la dispersione e lâabbandono. Inoltre â prosegue Ferracuti â lâassenza di grandi poli urbani nella regione e la ridotta capacità di agglomerazione da parte dei centri minori dellâentroterra, richiede una maggiore collaborazione tra i Comuni per creare forti reti territoriali.» Sul fronte del lavoro, tra il 2018 e il 2024 gli occupati tra i 15 e i 64 anni sono cresciuti di circa 6.000 unità , raggiungendo quota 618.000. Tuttavia, la componente giovanile (15-34 anni) aumenta solo dellâ1%, segno di un mercato del lavoro che continua a basarsi prevalentemente sulla popolazione adulta e su livelli di qualificazione medio-bassi, mentre i profili più specializzati tendono a spostarsi altrove. «Va scongiurato il rischio â sottolinea Ferracuti â di un progressivo indebolimento della coesione sociale, dello spopolamento delle aree interne e di una minore capacità competitiva della regione. Occorre una strategia di lungo periodo che investa sulle persone, sui servizi territoriali, sullâistruzione e sulle politiche industriali. Non bastano interventi episodici: servono azioni coordinate, capaci di migliorare concretamente la qualità della vita e rendere le Marche attrattive per chi vive, studia e lavora qui». Per la Cisl Marche câè lâurgenza di dare piena operatività alle politiche industriali e allâutilizzo delle risorse europee e nazionali, sostenere la natalità attraverso una rete diffusa di servizi educativi e strumenti di conciliazione, promuovere occupazione giovanile e femminile stabile e qualificata, rafforzare la sanità territoriale e i servizi per la non autosufficienza, favorire forme associate di gestione tra i piccoli Comuni e investire sul miglioramento dellâistruzione, della mobilità e della connettività digitale. «La partita si gioca adesso. Per questo chiediamo alla giunta di aprire un confronto su questi temi e tornare a lavorare insieme per rilanciare le Marche. Ci attendono problemi complessi che vanno affrontati con serietà e  con lo sguardo rivolto al futuro. Il 2050 non è un destino già scritto, ma la conseguenza delle scelte che sapremo mettere in campo insieme, con visione, responsabilità e coesione» conclude il Segretario Generale della CISL Marche, Marco Ferracuti.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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