navigazione: Home > Attualità > Ancona: Grande risultato di microchirurgia a Torrette: reimpiantata una mano destinata all’amputazione

Ancona: Grande risultato di microchirurgia a Torrette: reimpiantata una mano destinata all’amputazione

Trauma da schiacciamento alla mano devastante provocato da una spaccalegna, l'equipe della Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche salva l'arto di un paziente arrivato dall'Abruzzo.

La mano, destinata all'amputazione visto il trauma severo riportato, è stata reimpiantata dopo un delicatissimo intervento nella notte di lunedì scorso. Il paziente, dopo giorni di attento monitoraggio, è fuori pericolo e potrà riacquistare una buona funzionalità dell'arto. Un grande risultato per il prof. Miche Riccio :   “Le difficoltà tecniche erano enormi, in quanto la mano era completamente ischemica (assenza di sangue, ndr.) poiché tutte le arterie risultavano chiuse da trombi a causa dello schiacciamento e pertanto il rischio di amputazione della mano intera era più che concreto. Grazie alla elevata competenza in microchirurgia dell'equipe, i chirurghi, lavorando senza sosta e con estrema abilità, sono riusciti a salvare la mano restituendo la funzione ad alcune dita fra cui il pollice, elemento fondamentale per qualsiasi funzione di presa”.Una notte di lavoro, una corsa contro il tempo e un intervento che sembrava impossibile. È la storia dell’equipe di Chirurgia della Mano, che lunedì scorso si è trovata di fronte a uno dei casi più complessi degli ultimi anni: un paziente con un devastante trauma da schiacciamento della mano destra dovuto ad uno spaccalegna che ha determinato il fracasso delle ossa e il maciullamento dei tessuti della cute e dei tessuti molli. La violenza del trauma prodotto dal macchinario aveva provocato il danno metà della mano fino al polso. Il paziente, originario della provincia di Chieti, si era infortunato nel pomeriggio e dopo un trasferimento d'urgenza, è arrivato nel presidio di Torrette dell'AOU delle Marche verso le 22,30: due ore più tardi era in sala operatoria, con l’intervento che è terminato all'alba.A compiere l'alta performance di specializzazione microchirurgica, sono stati i chirurghi Pasquale Gravina e Angelica Aquinati dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano diretta dal Prof Michele Riccio, affiancati dagli infermieri Barbara Trapasso, Stefano Palmieri e Valeria Crescini e l’anestesista Francesca Moccheggiani. Una squadra che, nonostante un quadro clinico disperato, ha deciso di tentare il tutto per tutto per salvare almeno parte la funzionalità della mano, in considerazione della fondamentale importanza che riveste la mano nella vita lavorativa e di relazione di tutti noi.Dopo l’intervento, il paziente è stato tenuto in stretta osservazione sotto terapia anticoagulante e antiaggregante. Per giorni la situazione è rimasta in bilico, in attesa che la rivascolarizzazione stabilizzasse la vitalità delle dita reimpiantate. Solo ora, a distanza di quasi una settimana, i chirurghi possono dichiarare il paziente fuori immediato pericolo, con la concreta possibilità di recuperare una buona funzione: “Un risultato che non era affatto scontato _ aggiunge il prof. Riccio _ e che testimonia il livello di notevole competenza e capacità professionale di un’equipe che ha dimostrato ancora una volta il motivo per cui la nostra unità operativa, centro di riferimento regionale della rete di chirurgia ricostruttiva della mano e dell'arto superiore, sia ufficialmente considerata un’eccellenza a livello nazionale ed europeo”. Puoi commentare l'articolo su Vivere Ancona


Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche