
Moreish Idols: la nuova frontiera del sound britannico per la prima volta in Italia, al Teatro delle Logge di Montecosaro
Sabato 6 dicembre, alle 21.30, il Teatro delle Logge di Montecosaro accoglierà un debutto atteso da tempo: quello dei Moreish Idols, una delle band più sorprendenti e ricercate dellâattuale scena britannica.
Arrivano in Italia per la prima volta, in esclusiva nazionale, ospiti della rassegna Mount Echoâ, con un concerto che promette di essere uno di quei rari momenti in cui ci si rende conto di assistere alla nascita di qualcosa che, tra qualche anno, potremmo ricordare come âlo spettacolo da non perdereâ.Nati a Falmouth ma pienamente immersi in quella Londra sotterranea che negli ultimi anni ha rimesso in circolo energie musicali nuove e irrequiete, i Moreish Idols sono una creatura collettiva e multiforme. La loro forza non sta nel tentativo di reinventare la ruota, ma nel prodigioso accumulo di idee che, messe insieme, finiscono per suonare come qualcosa che non si era ancora sentito così, tutto dâun fiato. âAll in the Gameâ, pubblicato lo scorso marzo dalla label di culto Speedy Wunderground, è esattamente questo: un debutto che non cerca di fare il verso a nessuno e che, proprio per questo, indica una direzione. Uno degli esordi più notevoli degli ultimi anni.Lâalbum, dopo i primi EP che avevano messo in luce la loro inclinazione art-punk più ruvida, apre scenari molto più ampi: melodie folk psichedeliche che si avvolgono intorno a sassofoni gorgoglianti, chitarre sfiorate, sintetizzatori instabili come un pensiero improvviso, voci che si sovrappongono come un dialogo interiore. à un disco che parla di tempo e di fragilità , di memoria e di perdita, ma senza indulgere in malinconie facili. âTempo speso, tempo sprecato, tempo che ti scappaâ, riflette il bassista Caspar Swindells, per poi ribaltare tutto con unâaffermazione che è quasi una filosofia di band: âIl tempo è ciò che ne faiâ.La formazione è guidata dalle penne e dalle chitarre di Tom Kellett e Jude Lilley, sostenuti dal drumming nervoso di Sol Lamey e dal sax di Dylan Muchanyuka Humphreys, elemento che più di ogni altro caratterizza il suono sospeso, febbrile, dei Moreish Idols. Individuati da Dan Carey â produttore visionario, co-fondatore di Speedy Wunderground e vero talent scout degli ultimi dieci anni â hanno conquistato fin da subito testate come NME, Stereogum, The Fader, CLASH e BBC Radio 6 Music, grazie ai primi lavori âFloatâ (2022) e âLocked Eyes And Collideâ (2023), già ricchi di quellâurgenza compositiva che oggi arriva a maturazione nel loro primo album.âAll in the Gameâ è un disco che affronta domande esistenziali senza la pretesa di dare risposte risolutive. Lilley racconta che molte canzoni nascono dal bisogno di âridere in faccia alla disperazioneâ, come se lâunico modo per attraversare certe oscurità fosse quello di illuminarle dallâinterno. Il reale e lâimmaginario scorrono lâuno nellâaltro, e il risultato è unâopera che, pur trattando temi complessi, atterra sempre su qualcosa di profondamente umano, quasi confortante. Una specie di messaggio implicito: anche quando la vita traballa, câè sempre una melodia da cui ripartire.Vederli dal vivo significa entrare in questo mondo vibrante e nervoso, in cui lâimprevedibilità non è un incidente, ma una scelta estetica. Ed è per questo che il loro arrivo in Italia ha il sapore dellâevento speciale: perché i Moreish Idols sono una band che sta ancora crescendo, ancora mutando, e che proprio per questo, ora più che mai, va ascoltata nel momento stesso in cui accade.Il 6 dicembre, al Teatro delle Logge, non si assisterà semplicemente a un concerto. Si entrerà dentro unâidea di musica che ha voglia di sorprendere, di rischiare, di sporcarsi le mani. Unâidea giovane, urgente, luminosa. In una parola: necessaria.Puoi commentare l'articolo su Vivere Civitanova
Giuliano Rossetti
