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Urbino: Riccardo Branchini scomparso al Furlo, la famiglia chiede alla Prefettura di svuotare la diga

La famiglia di Riccardo Branchini, il diciannovenne di Acqualagna scomparso dalla notte dello scorso 12 ottobre presso la centrale idroelettrica del Furlo, ha chiesto alla Prefettura di svuotare il bacino idrico della diga.

"Abbiamo predisposto un'istanza per chiedere lo svuotamento della diga" spiega Elena Fabbri, legale della famiglia. L'importanza del continuare a cercare nel luogo della scomparsa viene motivata direttamente da Federica Pambianchi, mamma di Riccardo, in un’intervista rilasciata a VeraTv, e condivisa sul proprio profilo Facebook dalla donna. "La risposta ce l'abbiamo lì. Ci sono tre grotte sott’acqua, zone finora non perlustrate perché - spiega la donna - mi hanno spiegato che era molto pericoloso: c’è tanta corrente e molta acqua che risucchierebbe chiunque. Hanno provato anche con un robot ma a quanto pare è stato risucchiato anche lui. L’operazione non richiederebbe molto tempo, un giorno e mezzo, massimo due, ma abbiamo bisogno dell'autorizzazione e non è stata accettata”. “Bisogna andare in quelle tre grotte, perché se lui non si trovasse lì potrebbe essere scappato altrove. Altrimenti… spero con tutto il mio cuore non sia così”. Le ricerche di Riccardo sono partite la sera di domenica 13 ottobre, quando la sua auto è stata rivenuta nei pressi della diga del Furlo, con all'interno il cellulare del giovane, che risultava irraggiungibile dalle sera precedente, e i suoi indumenti. Della sua scomparsa si sta occupando anche la nota trasmissione della RAI "Chi l'ha visto?"

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Antonio Mancino