Export, Confindustria Marche: âFlessione nei primi nove mesi. Terzo trimestre in parziale recuperoâ
Lâexport italiano, nei primi nove mesi del 2024, mostra una lieve flessione (-0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023.
Le Marche fanno registrare un calo del 31,9%, attribuibile quasi interamente alla netta riduzione del settore farmaceutico che nellâanno precedente aveva visto un exploit (si scende da 6 a 1,5 miliardi). Al netto del Pharma, le Marche registrano comunque una flessione pari al 4,1% in valore (-3,0% in quantità ). Rimane una flessione di numerosi settori nel periodo gennaio-settembre, ad eccezione della gomma e plastica (+1,4%), alimentari (+5,1%) e apparecchi elettrici (+5,6%). Sul fronte geografico, sempre escludendo il comparto farmaceutico, nei primi nove mesi dellâanno cala del 6,5% la quota di esportazioni rivolta allâEuropa e del 6,8% quella rivolta allâAsia. In aumento del 14,2% lâexport verso lâAmerica, con una crescita del 3,9% per lâAmerica settentrionale e del 47,3% dellâAmerica meridionale. Considerando solo il terzo trimestre si nota unâinversione di tendenza, con un aumento delle esportazioni regionali del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, sempre al netto del farmaceutico. La manifattura chiude quindi il trimestre luglio-settembre con una crescita nellâordine del 7,7% (+14,4% in quantità ), mentre lâItalia registra unâulteriore flessione (-4,5% in quantità e -1,5% in valore). âCome negli anni passati câerano state variazioni fortemente positive per lâimpennata dellâexport farmaceutico, oggi riscontriamo una correzione. Al netto di questo dato, vediamo comunque un calo marcato nei primi nove mesi a fronte di un aumento contenuto nel terzo trimestre che riduce la distanza tra lâandamento nazionale - comunque negativo - e quello regionale. Un raggio di sole che va preso con cautela in un contesto complessivo dellâanno che resta di forte difficoltà â commenta il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali â. Vediamo che le nostre imprese reagiscono e resta centrale sostenere gli investimenti. Non possiamo abbassare la guardia perché la volatilità dei mercati internazionali, l'inflazione e l'incertezza geopolitica continueranno a pesare sulle nostre imprese. Tensioni e barriere commerciali possono danneggiare paesi esportatori come lâItalia. Attendiamo una evoluzione positiva dei conflitti in corso e le soluzioni che si adotteranno per dare nuovo impulso a settori cruciali dellâindustria, come automotive e modaâ.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
Confindustria Marche