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Fermo: A Porto San Giorgio, Massimo Miconi apre uno spaccio di prodotti tipici. Olio e vino soprattutto. "La Dispensa del Frantoio"

Domenica 23 marzo dalle ore 15, inugurazione dell'Oleificio Miconi a Porto San Giorgio.
La famiglia Miconi replica: dopo i Sibillini la costa.

Strada per i Monti Sibillini.Superato Servigliano, alcune curve a gomito e una dritta via. Sulle colline, di fronte l’una all’altra, quel che resta nella fantasia di Castel Belluco e Rocca Ajello.Sulla piana, un ulivo frondoso indica il Frantoio Miconi. La famiglia Miconi da secoli s’occupa di frantoi e di mulini. Gli antenati furono uccisi dai Francesi nel grigio omonimo Mulino di Piane di Falerone.A dx Giovanni Miconi e suo figlio MassimoOggi è tutt’altro, in tutt’altra sede. La costruzione è bianca, il tetto è coperto dai pannelli solari. Dentro, accanto ai macchinari per la frangitura delle olive, Giovanni e Massimo suo figlio hanno allestito un negozio di prodotti tipici. Funziona. Arriva sempre più gente.Una porzione del nuovo negozioOra, però, Massimo (52 anni) ha scelto di srotolare i Sibillini sulla costa. Dalla montagna al mare.Domenica 23 marzo, aprirà a Porto San Giorgio, lungo la Nazionale, di fronte a Polaris, quello che definisce «uno shop, uno spaccio aziendale, un negozio». Massimo punta ancora una volta sui prodotti tipici del territorio, sulle bontà di questa Terra Felix: salumi, sottolio, pasta, pane, saponi e cosmetici, vini e, ovviamente l’olio che la farà da padrone. Olio monovarietale, IgpMarche, classico, non filtrato, extravergine, e via elencando.Dopo cinque anni dall’avvio del negozio di Servigliano, che resterà con tutte le sue caratteristiche, ora tocca alla costa.Perché? «Perché – spiega Massimo – abbiamo clienti laggiù e perché miriamo a venire incontro a quei turisti che passano una settimana al mare ma non risalgono l’entroterra. Per cui, sono io che vado da loro».Il negozio di Servigliano«A Porto San Giorgio avremo una gamma di prodotti ancora maggiore, specie riguardo all’olio e al vino».Massimo prevede anche consegne a domicilio e poi, confezioni per regali e per le feste comandate, e originali prodotti artistici in legno, come i taglieri d’ogni foggia. Il locale è ampio: 65 metri quadrati, anche il parcheggio lo è.La famiglia (moglie e figli) darà il suo apporto.Massimo è tornato nelle Marche dopo anni di esperienze in giro per l’Italia. Ha puntato sulla sua terra di origine da cui si muove spesso per fiere all’estero (due per ora) e per consegne e promozione nel Nord Italia.L’olio Miconi raggiunge anche il Nord Europa, specie il Belgio e l’Olanda. Si stanno aprendo anche i mercati di Francia, Germania e Polonia. L’export rappresenta circa il 15% della produzione oliaria totale. Il resto va in Italia direttamente alle famiglie o, in misura minore, nella grande distribuzione delle catene marchigiane.Mentre parliamo, Giovanni il patron, autore anche di alcuni libri come Il nostro passato e La Rola,racconta di un suo progenitore mugnaio e frantoiano: Giosafat che, nel 1860, «portava a 4 le ruote di pietra del mulino e del frantoio».Anche Massimo s’è cimentato nella scrittura con un bel volumetto intitolato Olio – Il mondo magico dell’Extravergine.Una storia antica di famiglia, dunque. E una storia di qualità.Martedì, 18 marzo 2025Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni