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Fermo: Le Marche e i Gal: il turismo enogastronomico e la dieta mediterranea

Nuova energia per la regione Marche. Se il settore calzaturiero soffre molto, se quello del cappello cerca di stare a galla, se l'artigianato boccheggia, su cosa può puntare specie la parte sud della nostra regione? Una risorsa c'era e c'è. Non risponderà a tutti i problemi del lavoro, ma sarà ed è una risposta adeguata. L'agro-alimentare va. Sommato al turismo va ancora meglio. È una carta da giocare.

Per cui andremo molto curiosi ad ascoltare la chiamata a raccolta di produttori agro-alimentari, operatori turistici e amministrazioni locali, tutti impegnati nella migliore valorizzazione enogastronomica e turistica delle Marche rurali. L'invito arriva dai sei Gal marchigiani che, espressione di altre stagioni politico-amministrative regionali, cercano di dare risposte efficaci per la comunità.L'appuntamento di mercoledì 22 gennaio a Monte Giberto, Sala delle Volte, rientra nel quadro del progetto “SAPORI DELLE MARCHE RURALI”.Si tratta della seconda tornata di iniziative con il territorio che segue quello di settembre 2024 e «i molti incontri diretti – spiegano i promotori - avuti con singole imprese, grazie ai quali sono state raccolte le istanze e le opportunità rappresentate dagli operatori. Nel corso degli ultimi mesi, i GAL hanno quindi sviluppato una strategia complessiva di promozione delle Marche rurali attraverso il loro patrimonio enogastronomico».«Questo nuovo ciclo di incontri – aggiungono - è finalizzato da un lato a condividere la strategia turistica sviluppata, e dall’altro soprattutto a proseguire con la partecipazione e il coinvolgimento attivo degli operatori e delle amministrazioni locali nella sua realizzazione».Le Marche turistico-enogastronomiche avrebbero ed hanno una grande carta da giocare. Si tratta della Dieta mediterranea, un patrimonio di cui s'accorse anzitempo, anno 1959, l'èquipe del prof. Ancel Keys. Studiata per 30 anni a Montegiorgio e zone limitrofe, è un bagaglio di conoscenze scientifiche e di opportunità di sviluppo economico. Un bagaglio però dimenticato per anni.Dal 2012, se ne è fatto portavoce il Laboratorio Piceno della Dieta mediterranea, con una serie di eventi a carattere nazionale che ha riacceso i fari su questa ricchezza.La strada del turismo enogastronomico è sicuramente percorribile, ed è stata più volte al centro di tesi di laurea degli universitari giunti da parti diversi d'Europa in occasione dell'International student competition, promossa dal Laboratorio e definita da Bruxelles best practices.Collaborazione necessaria dunque. Giovedì, 16 gennaio 2025  Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni