navigazione: Home > Attualità > Oltre 400mila marchigiani al voto sui referendum CGIL: “Un percorso di impegno e identità”

Oltre 400mila marchigiani al voto sui referendum CGIL: “Un percorso di impegno e identità”

“Quasi un terzo della popolazione marchigiana (32,71%) in età di voto ha inteso con il voto aderire ai referendum della Cgil sui 4 questi sul lavoro e al quinto sulla cittadinanza. Sono stati mesi straordinari di partecipazione, un percorso entusiasmante di impegno politico e civile, di militanza.  Siamo la quinta regione in Italia per livello di votanti, dopo Toscana, Emilia, Liguria e Piemonte”, è il commento di Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, analizzando il voto del referendum nelle Marche.

 Che, aggiunge, “chiudono al 32,7%. Alle Europee, hanno votato in totale 657mila persone, alle politiche 762mila. Quindi, siamo ampiamente sopra il 50% dei votanti nelle precedenti tornate”.Sono stati  “mesi di enorme partecipazione, di dibattiti e di confronti – continua - . La stessa cosa non possiamo dire per chi ha invitato dall’alto del ruolo istituzionale che rappresenta al non voto: chi rappresenta le istituzioni democratiche non può invitare al non voto. Ce ne ricorderemo alle prossime elezioni regionali”. Per Santarelli, “abbiamo chiesto un voto per qualcosa, per un’idea di società, per un’idea di lavoro e non  per qualcuno, come invece siamo abituati a vedere da troppo tempo. Credo che questo sia stato colto, forse non pienamente, ma se abbiamo portato a votare oltre 400.000 mila persone, vuol dire che abbiamo riportato al voto una parte degli oltre 370.000 marchigiani che ormai stabilmente non votano più”. E ancora: “Sapevamo che il raggiungimento del quorum sarebbe stato un obiettivo altissimo da raggiungere, non l’abbiamo raggiunto, quindi non possiamo che esserne delusi e dispiaciuti. La flessibilità non è solo uno strumento per massimizzare il profitto ma è stato ed è un progetto per ridisegnare i rapporti di forza sociali e politici, per indebolire le persone, per privarle della libertà, per escluderle dalla vita sociale e politica”. Per questa ragione “continueremo a lottare per una società più giusta o lo faremo anche per i milioni di cittadine e cittadini che ci hanno dato fiducia con il voto”. Secondo Santarelli, “esiste un valore anche quando non si vince perché da questa esperienza è scaturita umanità, abbiamo  costruito un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità siano intaccati”.  Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


CGIL