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Senigallia: Beppe Bergomi ospite del Panathlon e del Rotary, “Lo sport è scuola di vita, mi mancano Scirea e Rossi”

Una serata all’insegna dei valori più autentici dello sport, quella organizzata dal Panathlon Club Senigallia insieme al Rotary Club che ha visto come ospite d’onore Beppe Bergomi, campione del mondo con l’Italia nel 1982.

A guidare l’evento, incentrato proprio su “Aneddoti, storie e protagonisti dei Mondiali ‘82”, è stata la presidente del Panathlon Club Veronica Quagliarini che ha ringraziato anche il presidente del Rotary Alessandro Marinelli, e il Comune di Senigallia, che ha patrocinato l’evento, presente con il sindaco Massimo Olivetti e l'assessore allo sport Riccardo Pizzi.Bergomi, accompagnato dall’ex portiere Andrea Mazzantini, che ha militato anche nell’Ancona, non si è sottratto all’affetto dei presenti: sorrisi, strette di mano, selfie e autografi, ma soprattutto parole dense di significato e memoria. Nel corso dell’incontro, moderato in un clima informale e appassionato, “lo Zio” ha raccontato diversi aneddoti dei leggendari “ragazzi dell’82”. "Abbiamo una chat di quel Mondiale, ci sentiamo spesso, rispondiamo ancora tutti, tranne Zoff, ma bisogna capirlo, ha una certa età -ha scherzato Bergomi, strappando applausi e risate.Non è mancato un ricordo toccante per compagni come Gaetano Scirea e Paolo Rossi: “Mi mancano molto, non solo per quello che erano in campo, ma per ciò che rappresentavano nella vita. Erano persone straordinarie, con cui ho condiviso momenti unici, anche fuori dal campo” -ha aggiunto con emozione. Bergomi ha anche svelato l'autore di quello che è diventato il suo soprannome ufficiale. “Sapete chi mi ha dato il soprannome? Eravamo nello spogliatoio dell'Inter, avevo 16 anni e avevo i baffi -rivela- Gianpiero Marini li notò e mi disse che sembravo suo zio”.La serata è stata anche l’occasione per un confronto a tutto campo sull’importanza dello sport nella crescita dei giovani. “Lo sport è una scuola di vita. Insegna il rispetto, la disciplina, il sacrificio. Dovremmo promuoverlo di più, soprattutto oggi” - ha sottolineato Bergomi.Una serata scivolata via tra aneddotti e botta e risposta con soci e tifosi che ha confermato la vociazione del Panathlon, volta a promuovere i valori etici e sociali dello sport, creando momenti di confronto tra campioni del passato e nuove generazioni.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli