Dipende da noi: "Le Marche si attivino per i profughi afgani. Fare ciò che si può"
Lâinterminabile tragedia dellâAfghanistan entra oggi in una ulteriore spirale di violenza, di brutalità e di menzogna.Â
Negli ultimi due secoli questo Paese è stato preda dellâespansionismo britannico, russo, americano e anche delle nazioni confinanti. à stato sconvolto da milizie contrapposte, oppresso prima da monarchie assolute e poi dai talebani, fanatici che mentendo strumentalizzano lâIslam. La responsabilità degli Stati Uniti, della NATO e dellâintero Occidente nella tragedia afghana è enorme e innegabile. Quando serviva occupare lâAfghanistan, già stremato dallâoccupazione sovietica, gli Stati Uniti e i loro alleati sono andati a diffondere una guerra ventennale con il pretesto di portare democrazia. Quando è servito abbandonare quel Paese alle atrocità dei talebani lo si è fatto senza alcuna tutela per la popolazione. Questo è il modo di agire dellâimperialismo dellâOccidente, che ora si preoccupa solo di non avere il disturbo di ricevere le migliaia di profughi costretti a cercare scampo allâestero. Tutti i governi italiani (di destra o di centrosinistra) in questi decenni si sono accodati a questa politica ipocrita e dissennata.
Ora basta. In questa situazione nessuno può stare a guardare senza fare quello che può per il popolo dellâAfghanistan, a partire dallâaiuto alle donne sistematicamente violate nella loro dignità e ai giovani ai quali è negato il presente e il futuro. Lâurgenza immediata è costruire corridoi umanitari che consentano ai profughi di mettersi in salvo e di ricominciare la loro vita.
Le città e i territori, ovunque nel mondo, sono soggetti democratici che possono avviare i percorsi di accoglienza e di risanamento della società dal cancro dellâimperialismo e del fondamentalismo. Zarifa Ghafari, la più giovane sindaca del Paese, è il simbolo di come la vera democrazia parta dalle comunità locali e dal coraggio di contrastare ogni violenza.
Il movimento âDipende da Noiâ chiede con forza alla Giunta regionale delle Marche e al Consiglio Regionale di attivarsi prontamente per organizzare lâaccoglienza e la residenza nella nostra regione di chi scappa dallâAfghanistan, favorendo per queste persone il recupero di una vita civile e tutelata. Le Marche possono e devono fare la loro parte per dare una risposta al grido del popolo afghano. à un gesto concreto che simboleggia quella svolta globale nei rapporti internazionali che dovrà portare a un ordine mondiale di giustizia, di pace, di solidarietà , a partire dal rispetto dei diritti delle donne in tutto il mondo. Attendiamo la risposta del presidente Acquaroli e una chiara presa di posizione di tutto il Consiglio Regionale.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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