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Acquaroli contro corrente alla Conferenza delle Regioni: "No a restrizioni per i non vaccinati"

E' l'unico ad andare contro corrente il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che giovedì alla conferenza delle Regioni, convocata urgentemente per formulare una proposta univoca al Governo per cercare di arginare l'avanzata del Covid, ha espresso parere contrario all'ipotesi di un "green pass rafforzato".

In linea con la posizione del suo partito Fratelli d'Italia, Acquaroli si è detto contrario all'ipotesi "di restrizioni per i non vaccinati". Alla luce dell'aumento dei contagi Covid, alcuni governatori, con in testa il presidente della Liguria Giovanni Toti, hanno chiesto al Governo di introdurre misure più stringenti per i no vax e hanno chiesto un incontro urgente sulle regole in vigore e sul green pass. Proprio per questo il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha annunciato a breve l'istituzione di un tavolo di confronto. 

Ampio il fronte dei governatori che vogliono evitare restrizioni per chi è vaccinato e comprendere il presidente della Conferenza delle Regioni Massimilano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Toti (Liguria), Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Giuseppe Occhiuto (Calabria), Vincenzo de Luca (Campania), Donato Toma (Molise), Nicola Zingaretti (Lazio). Si sfila invece il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che segue la linea di Giorgia Meloni e ha detto di ritenere "non utili ulteriori restrizioni per i non vaccinati o un Green pass rinforzato, perché anche se il contagio ha ripreso a correre siamo in una fase diversa dallo scorso anno" e anche perché "nonostante il primo e il secondo Green pass, non stiamo vedendo un aumento sconvolgente delle vaccinazioni".

E in effetti le Marche stanno registrando una battuta di arresto nella campagna di vaccinazione, soprattutto per le terze dosi a causa però di errori nel sistema delle prenotazioni e nella mancanza di personale in molti hub vaccinale che si sono visti drasticamente ridotti di conseguenza gli appuntamenti prenotabili per la somministrazione delle dosi. La riduzioni degli organici, rispetto alla prima fase della campagna vaccinale, è legata al mancato rinnovo di molti contratti a termine che nel frattempo sono scaduti. Molti cittadini in questi giorni hanno lamentato l'impossibilà di prenotare la vaccinazione a meno di non dover recarsi in città anche molto lontane dalla propria. Le Marche intanto rischiano di scivolare in zona gialla e sono state per il momento inserire nelle regioni "ad elevato rischio" di contagio.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli