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Caso “Mario”, Mangialardi: “Passo avanti per garantire a ciascun individuo libertà di scelta sulla propria vita. Ora subito la legge”

“Credo che l’Italia abbia fatto un passo avanti verso un ordinamento giuridico capace di codificare il diritto al fine vita volontario. Un risultato che dobbiamo anzitutto al coraggio di “Mario”, che avrebbe potuto raggiungere il suo scopo già da tempo ricorrendo all’eutanasia legale in Svizzera e invece ha deciso di restare in Italia per combattere una battaglia di tutti, e alla determinazione dell’Associazione Luca Coscioni, che nelle persone di Filomena Gallo e Marco Cappato ha supportato “Mario” nel suo percorso con amore, professionalità e passione”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta il via libera del Comitato etico dell’Asur Marche affinché il 43enne tetraplegico marchigiano possa accedere al suicidio assistito, come disciplinato dalla Corte costituzionale nella sentenza Cappato/Dj Fabo del 2019. Sulla questione Mangialardi aveva presentato nei mesi scorsi un’interrogazione al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per chiedere conto della mancata attivazione dell’iter previsto dalla sentenza da parte dell’Asur Marche. Vicenda che, come si ricorderà, aveva spinto “Mario” a denunciare i vertici sanitari regionali per omissione di atti d’ufficio.

“Un piccolo contributo – dice commosso Mangialardi – se confrontato con l’enorme lavoro svolto da “Mario” e dall’Associazione Luca Coscioni, che spero sia stato utile. Personalmente ritengo che le questioni etiche vadano sempre affrontate con rispetto di tutte le sensibilità e ponendo massima attenzione alle implicazioni che si possono innescare nella società. Dunque auspico che la Regione Marche, che già ieri non ha perso tempo a sollevare dubbi sulla modalità e sulla metodica del farmaco che dovrebbe essere utilizzato da “Mario”, non trasformi il tema in una crociata, come già più volte accaduto in passato”.

“Ora – conclude il capogruppo del Pd - l’obiettivo è dare al Paese una legge vera, che ci ponga in linea con altri Paesi europei come Svizzera, Belgio, Olanda e Spagna. In questo senso il referendum sull’eutanasia legale, che ha raccolto in pochi mesi oltre 750 mila firme, sarà un appuntamento decisivo per dare finalmente a tutti la possibilità di scegliere un percorso consapevole, controllato e sereno, a partire dalle persone malate che necessitano di un aiuto esterno per porre termine alle proprie sofferenze”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Maurizio Mangialardi (consigliere)