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Ancona: La Politecnica presente il risultato della ricerca sullo sviluppo legato all'aeroporto: “300 mila passeggeri in più significano circa 200 milioni di euro sul territorio”

Presentata presso la facoltà di economia Fuà di Univpm i risultati della ricerca “l’Aeroporto delle Marche come fattore di sviluppo territoriale”. Il Rettore Gregori: «Abbiamo dimostrato l'impatto economico e sociale dell'aeroporto. Necessario ad una strategia di attrattività per il territorio»

È stato presentato lo studio curato dall’Università Politecnica delle Marche sull’impatto socio-economico dell’Aeroporto Internazionale di Ancona per le Marche. A presentare lo studio il Professore Valerio Temperini, docente di Economia e Gestione delle Imprese.

Sono quattro i parametri che lo studio ha voluto esaminare:

diretto: derivante dalle attività realizzate nel campus dell’aeroporto, sia dalla società di gestione, sia da altre imprese operanti sul posto.

indiretto: generato dagli investimenti e dai consumi di beni e servizi da parte della società di gestione e delle imprese operanti nel campus dell’aeroporto (supply chain).

indotto: consumi conseguenti al reddito (salari, profitti, rendite) ricavato dalle imprese e dagli addetti coinvolti direttamente o indirettamente (supply chain) dalle attività aeroportuali.

catalytic: benefici apportati dall’attività dell’aeroporto in termini di attrattività e competitività del territorio interessato; creando connettività si favorisce lo sviluppo socio-economico (es. turismo, internazionalizzazione delle imprese).

«Dall'analisi emerge la forte necessità di potenziare il sistema aeroportuale e del collegamento degli altri sistemi del porto, interporto e ferrovia- spiega il professore Temperini- abbiamo stimato che riuscendo ad attrarre 300 mila turisti in più (un dato fattibile) potremmo avere con una stima al ribasso un impatto di circa 200 milioni di euro. Dovremo approfittare dei fondi che stanno arrivando per ridurre i gap a livello infrastrutturale con gli altri territorio. La crisi economica che hanno vissuto le marche in questi ultimi anni è dovuta in parte anche a questa carenza infrastrutturale».

La ricerca ha previsto anche la realizzazione di un’indagine empirica mediante interviste dirette a referenti di importanti aziende e associazioni di categoria del territorio, oltre che intermediari turistici. Ad emergere sono stati alcuni dei seguenti punti fondamentali:

· Un primo aspetto emerso con forza è la situazione di sostanziale isolamento della regione. Le carenze infrastrutturali sono considerate tra le cause principali della crisi della regione (declassata dall’UE da regione “sviluppata” a “in transizione”) e sono motivo di preoccupazione in prospettiva futura.

· L’isolamento limita lo sviluppo delle relazioni commerciali, sia in ambito nazionale sia soprattutto internazionale, ed impatta negativamente sulla produttività. Tra i maggiori disagi si osserva la necessità di spostamenti in auto per raggiungere altre sedi aeroportuali con conseguenti costi in termini monetari e di tempo, oltre che l’inibizione delle visite da parte di operatori esterni alla regione; sempre a causa della limitata accessibilità delle Marche l’attrazione di turisti da mercati più distanti rappresenta una sfida ardua.

· Si rileva quindi la necessità di un potenziamento dell’aeroporto, rimarcando il rilevante ruolo che questo può svolgere per l’incremento dell’attrattività e della competitività dell’intero sistema territoriale, e in particolare, per sostenere la crescita delle attività produttive e del turismo; vengono auspicati degli interventi di miglioramento in tal senso, in termini sia di servizi, sia di sviluppo e integrazione con gli altri sistemi di trasporto pubblico e privato per favorire l’intermodalità.

· Per quanto concerne le rotte, si ritiene particolarmente importante favorire la connessione con i principali aeroporti italiani, tra cui Roma e Milano, quali hub che offrono un’ampia connettività a livello nazionale e internazionale, ed anche Napoli nell’ottica di facilitare il collegamento con territori difficilmente raggiungibili con altri mezzi di trasporto. Tra gli aeroporti internazionali si auspicano adeguati collegamenti con i principali della Germania e Mosca considerando le opportunità per il sistema manifatturiero oltre che per il turismo.

Soddisfatto della ricerca anche Carmine Bassetti, AD Aeroporto Internazionale di Ancona: «Il nostro è un aeroporto che ha un passato difficile. Oggi è però in mano ad un fondo inglese ha le idee chiare su come svilupparlo e mandarlo avanti. Sono molto contento di questo studio che spero riusciremo a divulgare o anche alla classe politica. Investire sull'aeroporto e sull'attrattività per le compagnie aeree significa investire su tutto il territorio».

Si sono collegati alla conferenza anche il Presidente della Regione Francesco Acquaroli, che ha sottolineato come lo sviluppo dell'aeroporto e il suo collegamento con le altre infrastrutture sia al centro dell'impegno della giunta regionale. A portare la loro esperienza come rappresentati del commercio e dell'industria Gino Sabatini Presidente Camera Commercio Marche, Pierluigi Bocchini Presidente Confindustria Ancona, che hanno ribadito la necessità per la produzione di essere sempre meglio collegata al mercato globale in cui si compete e in particolare agli hub degli scali aeroportuali che permettono un collegamento globale, come quelli di Roma, Milano e soprattutto Francoforte.

«Non investire sull'aeroporto non è una scelta- osserva il Rettore della Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori- il tema dei prossimi anni sarà  mantenere sul territorio i nostri laureati, i nostri residenti e i nostri giovani. Ma considerando la condizione demografica questo non basta. Dobbiamo realizzare una strategia di attrattività e non prossimo realizzarla se non abbiamo infrastrutture. L'aeroporto è una di quelle soluzioni necessarie. Un tema fondamentale e abbiamo dimostrato con questo studio l'impatto sociale ed economico che l'aeroporto viene ad avere collegato con gli altri elementi infrastrutturali».Puoi commentare l'articolo su Vivere Ancona


filippo alfieri