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Senigallia: Chiara V.: "Su VS da no-vax attaccavo i vaccini, ora ho il Covid e vorrei averlo fatto"

Da quando il canale telegram di Vivere Senigallia è stato aperto ai commenti molti lettori hanno dedicato tempo ed energie in un accesissimo dibattito sui vaccini. Una delle protagoniste di questo dibattito è Chiara V. convinta no-vax. Giovedì Chiara V. ha annunciato nei commenti del canale la sua positività e la sua terribile lotta contro il Covid. Vivere Senigallia l'ha intervistata.

Chiara V. ha 57 anni è originaria del nord Italia ma vive ad Arcevia da molti anni dove è molto nota. In questi giorni sta lottando contro il covid-19 a casa della madre a Senigallia. Ecco cosa ci racconta...

Perché non ti sei vaccinata?
"Ero davvero convinta di quello che dicevo nel canale, non volevo offendere nessuno. Pensavo che abitando fuori dal mondo, ad Arcevia isolata da tutti non avrei corso rischi. Non sono una negazionista, non ho mai messo in discussione l'esistenza del virus. Ma non avevo idea di quanto si stesse male.
Però contatti con il mondo devo averli: il 27 dicembre sono stata dal dottore, in farmacia, dal meccanico e a fare la spesa. Non so dove sono venuta in contatto con il virus.
Il 31 dicembre mi sono svegliata con il mal di gola, tosse e una grandissima stanchezza. Il 31 era venerdì quindi ho fatto il il primo tampone il 2 ed era positivo. Il 4 ho fatto il molecolare.
Oggi se potessi farei un vaccino al giorno".
 

A quel punto cosa è successo? Qualcuno si è preso cura di te?
"Mi hanno visitato i medici dell'USCA, mi hanno fatto le lastre ai polmoni diagnosticando un inizio di polmonite bilaterale. Mi hanno fatto comprare un antibiotico che poi non mi hanno fatto prendere, e mi hanno prescritto cortisone e gastro-protettori. Sto molto male: si fa una fatica terribile a mangiare, quando ci si riesce.
Ora non ho più la febbre, sono attaccata all'ossigeno da più di una settimana. Ho attacchi di panico. Sapevo di persone che avevano avuto bisogno di aiuto psicologico o psichiatrico ma non credevo che c'entrasse il covid-19 invece è così perché non puoi fare nulla, ti senti inerme, non riesci a prenderti cura di te. Penso spesso che ci sono molte persone che stanno peggio di me, ad esempio coloro che sono ricoverati in terapia intensiva".
 

C'è qualcosa che noi sostenitori dei vaccini avremmo potuto dire per convincerti?
"Non serve a niente arrabbiarsi, non serve a niente offendere le persone che la pensano diversamente. Essere offesa mi fa solo venir voglia di offendere a mia volta. Così non si convince nessuno a vaccinarsi. Chi si è vaccinato lo ha fatto solo perché costretto. Solo il mio ginecologo alcuni mesi fa in maniera molto più dolce era riuscito a farmi riflettere, ma finita la visita, dopo 10 minuti, leggendo cose che si trovano su Facebook, sono tornata delle mie convinzioni".

 

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Michele Pinto