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Avanti, c’è posto: 18.200 assunzioni previste a luglio. Confartigianato Marche: "Quasi 42.000 entro settembre"

Sono 18.200 le assunzioni programmate dalle imprese marchigiane a luglio: + 4.890 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

E anche i prossimi mesi manterranno un trend positivo: entro settembre sono 41.640 le entrate previste ( + 8.770 rispetto al trimestre luglio – settembre 2022). I dati rielaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato sono del sistema informativo Excelsior Unioncamere, Anpal.Quali sono i settori che offriranno più opportunità? Servizi, filiera del turismo, costruzioni, manifatturiero.Il 54,3% delle entrate previste a luglio si riferiscono ad impiegati, professioni commerciali e nei servizi, il 25,5% ad operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, l’11,2% a professioni non qualificate, l’8,9% dirigenti, professioni specializzate e tecnici. Sono le piccole imprese a programmare oltre il 70% delle assunzioni.Confartigianato, sottolinea il Presidente regionale Emanuele Pepa, considera indispensabile una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e punti sull’apprendistato duale e professionalizzante come fondamentale canale incentivato di ingresso nel mondo del lavoro. Le piccole imprese sono una ‘palestra’ d’eccellenza nella quale i giovani possano acquisire le conoscenze e le abilità necessarie a svolgere un lavoro gratificante, sempre più innovativo, al passo con le nuove sfide tecnologiche, e possono costruirsi un futuro.L’innalzamento della qualità dell’offerta formativa di istruzione tecnica e professionale, prosegue il Presidente di Confartigianato Marche Emanuele Pepa, anche attraverso uno stretto collegamento con i sistemi produttivi dei territori, il potenziamento delle attività didattiche laboratoriali e gli strumenti di alternanza scuola-lavoro, come l’apprendistato duale, consentiranno di acquisire competenze maggiormente spendibili nel mercato del lavoro, in quanto si tratta di percorsi che formano la maggior parte delle figure richieste dalle imprese, collegate alle filiere produttive della manifattura e del Made in Italy. L’Ufficio Studi di Confartigianato evidenzia che, per il 63,2% del personale, le imprese chiedono un titolo di studio secondario tecnico, qualifica o diploma professionale. Che sulla formazione di competenze ci giochiamo il futuro del made in Italy in chiave green e digitale è dimostrato anche dal fatto che, negli ultimi anni, è aumentata la domanda di lavoratori attenti all’efficienza energetica, al riuso, riciclo e al contenimento degli sprechi. Per il 43% delle assunzioni di lavoratori con diploma tecnico secondario superiore o qualifica e diploma professionale è richiesta una elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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