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Pesaro: L'ultimo saluto a Oscar Piattella."Le sue opere rappresentavano e trasmettevano dei valori"

Si sono svolti nel pomeriggio odierno, alle ore 15 nella cattedrale di Pesaro i funerali di Oscar Piattella, celebrati da don Stefano Brizi. Presenti alla cerimonia anche le autorità di Pesaro e di Cantiano.

Parenti, cari e amici si sono riuniti nel duomo di Pesaro per dare un ultimo saluto ad Oscar Piattella. ''Le inquietudini che accompagnano tante volte la morte di una persona cara e di un amico, in questo caso la morte di Oscar, sono molto forti, ci impediscono di vedere anche la vicinanza del Signore che non manca mai. Che lo spirito del Signore sia lui che accolga la sua anima e dare un ultimo saluto ad Oscar per tutto quello che ha fatto per il nostro territorio e per tutti noi qui presenti - queste le parole durante l'omelia di Don Stefano Brizi, parroco della Cattedrale - É vero che tante volte ci accompagnano sensazioni che ci dicono che non abbiamo mai fatto abbastanza, proprio in questa situazione il Signore ci dice di aver fiducia di lui, ci possa fare sentire i nostri cari il più vicino possibile". "Anche con la luce della fede bisogna purificare lo sguardo, in questi momenti di dolore e sofferenza dobbiamo farlo - prosegue il parroco - Oscar nel suo percorso di vita e di artista, ci ha detto qualcosa, grazie ad un dono naturale, che l'artista ha grandi capacità per comunicare la bellezza e dare un'anima alle realtà, grazie al dono naturale, grazie alla propria passione artistica, ho conosciuto Oscar in questi frangenti, non lo conoscevo prima, le sue opere rappresentavano e trasmettevano dei valori, dava a loro un'anima, quelle realtà che per noi non dicono tanto."“Oscar ha seguito questa passione fonte di ispirazione di Cantiano, opere che sono state poi apprezzate in tutta Italia. Ho pensato a quello che avrà provato Oscar in quella terrà che a settembre è stata rovinata, perché ha mortificato tutti i suoi colori e i suoi paesaggi. C'è una luce sotto tutte le cose e una bellezza da condividere. Dialogando con don Fausto che é stato parroco di Cantiano, mi ha dato ragione di questa sensazione. San Giovanni Paolo II dice che bisogna fare di un’opera d’arte un capolavoro. Il compito che ci viene consegnato é conservare viva la memoria tramite il proprio talento e la propria tenacia. Chiediamo al Signore la grazia di poterlo conservare nel cuore e condividerlo con le nuove generazioni”. Così ha concluso l’omelia don Stefano Brizi parroco della cattedrale di Pesaro.Foto ZiddaPuoi commentare l'articolo su Vivere Pesaro


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