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Putzu (FDI): “Abbiamo una grande responsabilità: riportare le Marche fra le regioni più sviluppate. Insieme ci riusciremo”

“Nell’ambito della programmazione fondi Fers 2014-2020 a livello percentuale, gli impegni si attestano al 90% delle risorse disponibili mentre i pagamenti sono pari al 45%.

Mentre gli interventi del Programma operativo FSE Marche 2014 – 2020, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il livello di risorse impegnate e spese è stato tale da scongiurare il rischio del disimpegno automatico previsto dalla normativa europea. Questo il quadro di riferimento del passato che però non ha scongiurato il declassamento in Regione in transizione, che a nostro avviso deve essere trasformata in un’opportunità. Le Marche hanno necessità di impiegare al meglio le ingenti risorse europee che avremo a disposizione per il prossimo settennato: 1.036 milioni di euro”. Questo il commento del consigliere del gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Andrea Putzu, presidente della II Commissione Permanente, relatore di maggioranza, in merito al “Rapporto sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie per la Sessione Comunitaria del Consiglio” discusso nella seduta odierna dell’Assise regionale.“A disposizione avremo 586 milioni di euro per il Programma regionale Fesr, a cui si aggiungono 104 milioni di euro dei Programmi Operativi Complementari, e 296 milioni di euro per il Programma regionale FSE+, a cui si aggiungono 50 milioni di euro dei Programmi Operativi Complementari. Quanto al Fesr, le scelte operate dalla Giunta regionale si concentrano su tre priorità strategiche. Prima, sostenere una ripresa economica basata sulla conoscenza e sull’innovazione con una dotazione di 310,9 milioni di euro, di cui: 143,5 milioni per sostegno alla ricerca e sviluppo delle imprese, co- finanziamento accordi di innovazione approvati dal Mise, promozione di accordi regionali di investimento e di innovazione, consolidamento o sviluppo in rete delle start up innovative e creative; 131,4 milioni per sostegno a progetti di rafforzamento competitivo delle filiere, sostegno all’innovazione e allo sviluppo delle MPMI (ammodernamento tecnologico, industrializzazione dell’innovazione, nuove unità produttive), interventi di supporto ai processi di internazionalizzazione, innovazione finanziaria delle PMI; 36 milioni per sostegno alla trasformazione digitale. Seconda: promuovere una vera transizione ecologica anche dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico alla quale sono destinati 220,4 milioni di euro di cui: 45 milioni per riduzione consumi energetici delle imprese compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’auto-consumo, riduzione di consumi di energia primaria degli edifici e strutture pubbliche (edilizia sanitaria e ospedaliera, edifici scolastici, impianti sportivi, luoghi della cultura, edifici strategici), adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica; 9 milioni per incentivazione di progetti che contribuiscano al raggiungimento del Clean energy Package (impianti fotovoltaici su edifici pubblici, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, impianti sperimentali da moto ondoso); 88 milioni per promuovere interventi strutturali idraulici e di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche e degli alvei, interventi per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio di erosione costiera, messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici (edilizia sanitaria e ospedaliera, edifici scolastici, impianti sportivi, luoghi della cultura, edifici strategici); 20 milioni per la realizzazione delle interconnessioni delle reti acquedottistiche e riduzione delle perdite; 1 milione per la promozione di investimenti verso processi e prodotti a minor impatto ambientale; 7,4 milioni per mantenimento e ripristino della biodiversità nei siti Natura 2000, rafforzamento delle connessioni ecologiche tra le aree urbane e le aree naturali (Infrastrutture verdi REM), potenziamento della dotazione strutturale dell’Arpam e potenziamento dei centri di educazione ambientale; 50 milioni per la promozione del rinnovo del parco mezzi del TPL automobilistico, promuovere un sistema di trasporto pubblico rapido leggero, incremento della mobilità collettiva.Terza: promozione e sviluppo sociale delle aree urbane ed extraurbane, le risorse disponibili ammontano a 33,9 milioni di euro, di cui: 25 milioni per promuovere processi partecipati di rigenerazione e di recupero degli spazi urbani, tutelare e valorizzare in chiave integrata attrattori culturali e naturali valorizzando la capacità turistica delle città marchigiane, tutelare e valorizzare cultura e turismo per inclusione e innovazione sociale; 8,9 milioni per rafforzamento della capacità amministrativa dei Comuni nelle aree interne, tutelare e valorizzare le risorse naturali delle aree interne attraverso la messa in sicurezza del territorio e la produzione energetica da fonti rinnovabili locali, consolidare il valore sociale ed economico dei borghi riqualificando e recuperando il patrimonio edilizio e l’animazione di comunità, rigenerare per inclusione e innovazione sociale. Una misura che testimonia, con i fatti, la grande attenzione sui nostri meravigliosi Borghi con risorse pari a circa 100 milioni fra Fesr e Fse+”.Per quanto riguarda il Programma regionale FSE plus, “la scelta dell’Amministrazione regionale è quella di concentrarsi sull’Obiettivo finalizzato a sostenere un Europa più sociale con adisposizione 296,13 milioni di euro, di cui: 67,5 milioni per l’accesso all’occupazione (formazione, borse lavoro e di ricerca, aiuti alle assunzioni, sostegno alla creazione di impresa); 20 milioni sistemi informativi, formazione operatori; 17 milioni per borse di studio per lauree tecniche, voucher di cura a sostegno della conciliazione; 28 milioni per percorsi formativi professionalizzanti, azioni di sistema (accreditamento sedi formative, orientamento, Mar.le.ne, certificazione delle competenze); 16 milioni per formazione per gli adulti indipendente dalla loro condizione occupazione (per l’acquisizione di un diploma e di competenze digitali); 35 milioni per tirocini di inclusione sociale, politiche attive del lavoro, aiuti alle assunzioni, finanziamento di progetti innovativi promossi dal Terzo Settore; 56 milioni per progetti di potenziamento degli Ambiti Territoriali Sociali; 10 milioni per politiche attive del lavoro a sostegno dei giovani disoccupati; 34,7 milioni per percorsi di qualifica professionale, interventi contro la dispersione scolastica, voucher o borse di studio per istruzione terziaria; 49,97 milioni per l’area lavoro (aiuti alle assunzioni, strumenti finanziari per sostegno alla creazione di impresa, formazione per i lavoratori, aiuti alle stabilizzazioni, sicurezza sul lavoro, contratti solidarietà difensivi e relativa formazione, aiuti alle assunzioni nel settore del sociale. Un programma concreto che – ha concluso Putzu – sono certo riusciremo a concretizzare nei tempi e modi stabiliti”.A sostegno, l’intero gruppo di Fratelli D’Italia. “Crediamo fermamente che con le misure previste dalla nuova programmazione dei Fondi Europei, le Marche riusciranno ad uscire presto e bene dalle regioni in transizione”.Andrea PutzuConsigliere FdI Regione Marche – Presidente II Commissione consiliareGruppo Fratelli d’Italia Regione MarcheElena Leonardi, Andrea Assenti, Marco Ausili, Nicola Baiocchi, Pierpaolo Borroni, Carlo CiccioliPuoi commentare l'articolo su Vivere Marche


da Fratelli d'Italia Marche