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Fermo: L’ ”eleganzissima” Drusilla Foer conquista Villa Vitali facendo ridere 1000 spettatori

Entra in scena in abito lungo e rosso, parte la musica, parte l’applauso. “La rifacciamo?” chiede. “Rifacciamola come quelle cantantine internazionali che salutano geolocalizzandosi: così io esco, rientro e dico Ciao Fermo! E voi applaudite”. E succede proprio così, con applausi scroscianti e risate a bocca larga sin dai primi minuti.

Inizia col botto lo show Eleganzissima estate di Drusilla Foer, un sold-out prevedibile nella splendida Villa Vitali di Fermo. Ad accompagnarla il Maestro Loris Di Leo al pianoforte, Franco Godi alla chitarra e l’eccezionale Nico Gori al sax e clarinetto. Parte con un elogio al teatro e a chi lo fa: “È bellissimo vedere un’arena così piena – dice con gli occhi fissi sulla platea, che per l’occasione ospita un fan club speciale en travesti con parrucca e maschera – sono felice perché lo spettacolo sold-out è mio, ma sarei felice anche nel vedere un teatro al completo anche allo spettacolo di un altro”. È lei stessa, leggio alla mano, a sciorinare il suo curriculum vitae, in cui sottolinea la partecipazione al Festival di Sanremo, l’uscita del libro e presto di un album di inediti, e tra battute e auto elogi, c’è un momento di serietà in cui ringrazia per l’affetto che i suoi fan le hanno dimostrato durante la pandemia, servito da stimolo per superare un momento di vulnerabilità. Lo show è un susseguo di sketch, aneddoti e musica in cui si ride senza pause. “La musica funge da macchina della memoria” dice Drusilla, ed è così che prosegue lo spettacolo. I ricordi della sua vita, a metà tra il reale e l’immaginario, dall’infanzia a Cuba passata a giocare al detective, al primo incontro con il maestro Di Leo ad una festa, dalla storia di un amico rinchiuso in una casa di cura al racconto del negozio newyorkese Second Hand Dru, nel quale si faceva un salottaccio culturale e si parlava di musica, arte, bevendo forte.Si parla di guerra, dell’unica maniera secondo il metodo Foer di sconfiggere la guerra, cioè fare la pace con se stessi, ascoltarci ed ascoltare senza giudicare, perché “l’ascolto è l’atto più rivoluzionario che si possa fare”. Drusilla sul palco è un animale elegante: non sta mai ferma, interpreta col corpo ciò che narra con la voce usando accuratissime parole, canta come una dea, ti fa entrare nel suo mondo con la voce chiara e la sua faccia istrionica. E tra un colpo di capelli e uno stacco di gamba da vera seduttrice, con un grand jetè e un abito carico di lustrini – che è davvero eleganzissimo – si lancia sul pianoforte con grazia da ridere, ci ricorda che ridere e non prendersi troppo sul serio sono le uniche cure per la felicità, e che il sorriso è la curva più bella del nostro corpo. Lei ce l’ha fatta: alla fine dello show sulle labbra di tutti i presenti si apre un sorriso grandissimo, gli occhi brillano e le mani si uniscono in applauso. Il pubblico non ha potuto fare a meno di alzarsi in piedi e ridare indietro ciò che in due ore di spettacolo aveva ricevuto, un grande e immenso amore. Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Marina Mannucci