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Alluvione: allarme scattato dopo i morti. La Protezione Civile ha attivato le allerte solo dopo le 22

Man mano che avanzano le indagini della Procura di Ancona sulla tragica alluvione che ha colpito il senigalliese, emergono nuovi dettagli circa gli orari dell'allertamento e sulla modalità di intervento.

Al centro delle inchieste, su cui indaga anche la Procura di Pesaro e Urbino, c'è la ricostruzione cronologica dei fatti di quella sera. Nella sala operativa della Regione Marche fino alle 21.30 c'era un solo operatore, secondo quanto previso dalle allerte gialle. Solo dopo le 21.30 sono arrivati i rinforzi ma le telefonate dei sindaci erano arrivate molto prima. L'allarme dalla Regione è partito solo alle 22 quando ad Ostra, Barbara e Castelleone c'erano già, purtroppo i primi morti. L’allarme della sala operativa della Protezione civile regionale ai sindaci per l’onda di piena che stava montando sul bacino idrografico del Misa è partito soltanto dopo le ore 22 perchè solo a quell'ora il livello del fiume ha superato l'unico punto di rilevamento ritentuo significativo, dei sei livelli idrometrici posizionati lungo il corso del fiume, che si trova a Bettolelle. A quel punto però, a monte, il disastro si era già consumato e la furia dell'esondazione stava per colpire Senigallia. La Procura ha acquisito dai sindaci gli orari delle comunicazioni che confermerebbero la tempistica. Già il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli aveva ricostruito nel dettaglio gli orari salienti di quelle ore drammatiche confermando di aver telefonato alla Protezione Civile Regionale alle 19.23. Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli