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Mobilità passiva marchigiana, Ruggeri (M5S): "Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire"

Nel Consiglio regionale di martedì mattina si è discussa la nostra interpellanza sulla mobilità passiva nelle Marche che nel 2022 ci è costata 44,5 milioni di euro (ultimi dati certificati disponibili).

Abbiamo chiesto all’assessore Saltamartini come intenda intervenire per coprire il saldo negativo della mobilità sanitaria nella nostra regione e se ritenga che attivando strutture private nel territorio regionale, come quella che verrà aperta a Villa Fastiggi a Pesaro, si possa invertire la mobilità passiva. Come è noto nel territorio pesarese è prevista una struttura sanitaria privata, il “Maria Cecilia Hospital”, struttura legata al Gruppo Villa Maria Spa specializzato nella cardiologia interventistica e nella traumatologia ortopedica, servizi pubblici già esistenti nella nostra provincia e nella nostra regione. Per tale motivo ho impostato l’ultima domanda chiedendo se ritenga opportuno aumentare i posti letto nel servizio pubblico, potenziando anche i servizi già esistenti in cui si registra la quota maggiore di mobilità passiva, per andare in controtendenza alla fuga verso altre regioni. Nonostante i quesiti posti nell’interpellanza siano stati netti e precisi, l’Assessore Saltamartini, nel suo intervento,  ha subito premesso che l’argomento è molto spinoso e centrale nel dibattito del servizio sanitario, sottolineando che le misure messe in atto dalla Regione Marche per arginare la mobilità passiva, quali, ad esempio l’allestimento di Marche Nord, non hanno funzionato. Inoltre, l’assessore ha precisato che la regione non può impedire la costruzione e le aperture di strutture sanitarie private né tantomeno l’accreditamento, a questo proposito ho subito evidenziato che è compito della regione stabilire i servizi e le prestazioni che devono essere erogati dalla struttura privata non sostituendosi alle prestazioni già esistenti nel pubblico depotenziandolo, ma integrando quanto già presente. Sappiamo ormai da tempo che il problema della mobilità passiva nell’AST1 riguarda soprattutto ortopedia, in quanto l’80% degli interventi che vengono effettuati negli ospedali di Pesaro e Urbino interessano la traumatologia, con la conseguenza che le liste d’attesa della protesica si allungano smisuratamente, questo è uno dei tanti motivi per cui nella provincia di Pesaro e Urbino c’è una mobilità passiva verso la Romagna. Ho inoltre suggerito che una delle soluzioni potrebbe essere quello di ripartire gli interventi di ortopedia tra Fano (protesica) e Pesaro (traumatologia), assegnando in questo modo anche i 50 posti letto che l’Assessore ha sempre sostenuto debbano essere destinati a Fano.   Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano


Marta Ruggeri Consigliere regionale M5S