
Cgil, aumentano gli infortuni sul lavoro nelle Marche
Crescono nel 2022 gli infortuni sul lavoro denunciati nelle Marche: è quanto emerge dai dati annuali diffusi dallâINAIL ed elaborati dallâIRES CGIL Marche.
Nel 2022 sono stati denunciati 18.776 infortuni, 2.470 in più rispetto al 2021 (+15,1%). Sono presenti significative differenze nelle singole province. Quella in cui si osserva la maggiore crescita è Macerata, dove gli infortuni sono aumentati del 24,4%; seguono Fermo, che fa registrare un aumento del 17,4%, Ascoli Piceno (+14,9%), Ancona (+12,9%) e Pesaro Urbino (+10,2%).La crescita complessiva registrata nella regione è dovuta al significativo aumento degli infortuni in occasione di lavoro, che crescono del 16,5% (2.298 denunce in più), mentre gli infortuni in itinere osservano un aumento solo del 7,3%. Gli infortuni sono cresciuti nellâultimo anno sia nellâindustria e servizi (+12,8%, 1.738 in più), che nel pubblico (669 in più, +37,3%). Nellâagricoltura, invece, gli infortuni segnano +7,1%.Analizzando gli infortuni sul luogo di lavoro emerge come il settore in cui gli infortuni siano maggiormente cresciuti è quello del trasporto e magazzinaggio, con un aumento di 953 unità (+134%). Si verifica un incremento significativo anche nel settore delle costruzioni (+29,1%) e nella sanità e assistenza sociale (+69,7%). Le attività manifatturiere osservano in generale un +12,4%. A fare le spese della crescita degli infortuni sono soprattutto le categorie più deboli: giovani e donne.Analizzando lâetà , emerge come ad essere più colpita è la fascia dei più giovani: lâincremento maggiore si registra infatti nei lavoratori under 20 (+40,9%), ossia la classe di età soggetta maggiormente a forme contrattuale più precarie. Tutto ciò impone una riflessione approfondita sul ruolo della formazione, a partire da quella relativa allâalternanza scuola lavoro. Il rapporto tra scuola e lavoro va rivisto anche alla luce degli infortuni mortali che sono avvenuti in questi mesi.Anche le donne risultano essere più penalizzate rispetto agli uomini. Le prime di fatto osservano una crescita delle denunce del 24,5%, mentre gli uomini segnano +9,8%. Anche le donne sono quelle dove si riscontra una maggiore flessibilità di lavoro e precarietà .Anche gli infortuni con esito mortale segnano una aumento rispetto al 2021 (+4). Inoltre, osservando la tendenza di lungo periodo, emerge che questi sono sostanzialmente rimasti invariati nonostante la diminuzione generale delle denunce di infortunio.  Nelle Marche, negli ultimi 10 anni, sono stati denunciati 208 mila infortuni sul lavoro di cui 397 mortali.MALATTIE PROFESSIONALINel 2022 sono state denunciate 5.911 malattie professionali, in diminuzione del 2,6% rispetto allâanno precedente ma in netta crescita rispetto al 2012 (+67,9%). Osservando i dati dei singoli territori, tutte le province osservano una flessione. Il dato a prima vista può essere confortante, in realtà tale diminuzione è determinata dalla precarietà del mercato del lavoro. Contratti sempre più brevi, e flessibili rendono il lavoratore sempre più ricattabile, e disponibile a rimetterci in salute pur di non perdere il posto di lavoro.Loredana Longhin, segretaria Cgil Marche dichiara: âIl contestuale aumento delle denunce di infortunio insieme al calo delle malattie professionali sono allarmanti ed inaccettabili ed evidenziano problemi gravi e strutturali per una regione industriale e avanzata come la nostra. La destrutturazione del mercato del lavoro genera a sua volta altre distorsioni, che hanno come unico effetto quello di peggiorare la condizione di lavoro dei lavoratori. Eâ una strage che va fermata, e per farlo ci vuole la volontà e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessatiâ. Eâ necessaria âla prevenzione che parta dalla formazione nelle scuole e accompagni il lavoratore durante tutto il percorso lavorativo. Eâ anche opportuno un maggiore utilizzo dei bandi Isi dellâInail dove sono concentrate risorse che non si spendono e maggiore tecnologia dei macchinari. Eâ chiaro che questa situazione è stata determinata, negli anni, anche dai risparmi sulla sanità che ha colpito i dipartimenti di prevenzione e protezione nei territori di tutta la regioneâ. Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
Cgil Marche