Recanati: "Giù le mani dal parco Villa Colloredo? à stato il centrodestra che vi ha messo mano per riaprirlo al pubblico"
Il PUMS, Piano Urbano della mobilità Sostenibile, è stato recentemente approvato in consiglio comunale.
Vale la pena informare che il PUMS nasce su indicazioni dellâUnione Europea, per soddisfare i bisogni dei cittadini, migliorare la qualità della vita, per prospettare soluzioni per migliorare la sicurezza stradale e la salute pubblica; ridurre lâinquinamento atmosferico e acustico, le emissioni di gas serra e il consumo di energia e favorire la mobilità lenta, sostenibile e pedonale, anche in ottica di un turismo sempre più in crescita nella nostra città , come dimostrato dagli ultimi dati reperiti. Rammentiamo che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Recanati è un piano strategico di indirizzo, non ha carattere vincolistico né conformativo. Le varie soluzioni proposte allâinterno del PUMS, come chiaramente espresso in consiglio comunale, necessitano di ulteriori fasi progettuali esecutive, puntuali e di dettaglio, come in più pagine riportato. Nelle oltre 200 pagine di cui è composto, in nessuna si trova scritto di abbattere piante dentro Villa Colloredo. Allâinterno del Piano è stata invece indicata una proposta, come scritto nelle sole 20 righe dedicate ad essa, che ha come obiettivo di indicare unâarea da poter adibire al parcheggio allâesterno o nelle vicinanze, per poter accedere più facilmente al parco e al centro museale, che al momento ne sono sprovvisti. La soluzione ipotizzata dalla Sintagma è comunque tutta da progettare; potrebbe essere anche utile per valorizzare il quartiere di Castelnuovo riutilizzando il vecchio mulino in disuso da anni, trasformandolo in un parcheggio silos, magari con al suo interno un bar o unâattività commerciale di cui il rione attualmente è sprovvisto. La ditta SINTAGMA, a cui lâamministrazione si è affidata per redazione del piano, ha già progettato i PUMS di molte città importanti dislocate in quasi tutte le regioni dâItalia, isole comprese.Nella nostra regione lo ha redatto per le città di Ancona, Fano, Macerata e Civitanova Marche. Continuamente arrivano in comune o abbiamo raccolto nei numerosi momenti di ascolto, richieste di cambi di marcia, di nuovi parcheggi, di messa in sicurezza di strade, incroci, percorsi e attraversamenti pedonali. Se alcune appaiono prive di logica, tante sono sensate e condivisibili; a molte abbiamo dato risposta, sebbene non sempre in modo veloce come si vorrebbe. Per questo ci siamo affidati a specialisti del settore, per studiare soluzioni a breve e lungo termine, con una visione non condizionata ma utile e professionale per la città , tenendo conto oltre che dei dati oggettivi rilevati, delle indicazioni giunte nei vari incontri in cui il piano è stato discusso, da singoli cittadini, associazioni, gruppi politici e professionisti del luogo. Il piano ci ha fatto conoscere, con numeri alla mano, le strade più transitate, quelle con maggiori incidentalità , gli incroci più pericolosi da mettere in sicurezza con ipotesi progettuali; strade e vie con maggiori flussi di pedoni sia per il turismo, sia per la scuola, per i siti culturali e religiosi, per lo shopping e la ristorazione, per le normali attività giornaliere amministrative, sanitarie legate a studi medici, farmacie, ospedale, RSA, per accessi a posta, banche ed uffici comunali e privati. Prospetta anche i collegamenti con le vicine piste ciclabili di fondo valle poste lungo i fiumi del Potenza e del Musone che si collegano alla Ciclovia Adriatica, che hanno aperto un nuovo settore di turismo grazie anche allâenorme diffusione delle E-Bike (bici assistite), che hanno permesso anche ai meno allenati di fare percorsi di qualsiasi tipo e con pendenze anche impegnative, e visitare le nostre città poste quasi tutte sulla sommità di colline. Da non dimenticare anche i nuovi flussi turistici che arriveranno dai cammini religiosi sorti da poco che hanno la nostra città come punto di passaggio, visita e sosta.Se il consigliere Mariani, come dice, ha votato contro solo per i dubbi che aveva sulla sola proposta âdi 20 righeâ inerente la tutela di Villa Colloredo, ha avuto tutto il tempo nei 30 giorni in cui è stato esposto il piano, per presentare delle osservazioni ed avere dei chiarimenti in merito, invece non lo hanno fatto né lui né altri, e non ha neppure proposto un emendamento in tal senso in fase di approvazione in consiglio comunale. Non allarmi i recanatesi come già fatto in tante altre occasioni con notizie infondate, come quella per lâaumento dellâindebitamento del comune quando agli atti ufficiali è chiaramente scritto che è passato da 30 milioni del 2009 agli attuali 23 milioni o come quella sui costi annui dei microchip, spacciati per un costo di 300 euro a famiglia quando effettivamente la spesa per ogni famiglia è di 6 euro o come per lâaltra ancora riferita alla folle spesa per gli ispettori ambientali che invece è stata di 0,90 euro a utenza. Câè da chiedersi se le informazioni sono date in modo errato per mancanza di approfondimenti o soltanto volute per denigrare lâamministrazione, in vista delle scadenze elettorali. Nessun pericolo, quindi per la vegetazione presente nel parco di Villa Colloredo. Lâamministrazione è ben consapevole dei vincoli a cui tutta lâarea del parco di Villa Colloredo è soggetta e la considera una zona di tutela, come è stato dimostrato anche negli anni precedenti di governo del centro sinistra, in cui il parco è stato orgogliosamente riaperto alla cittadinanza dopo anni di incuria delle amministrazioni di centro destra che lo avevano invece lasciato chiuso e ridotto in rovina.Puoi commentare l'articolo su Vivere Recanati
Comune di Recanati