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ANCI, "Emergenza e Transizione Digitale" al servizio della gestione del rischio

La transizione digitale contribuirà a migliorare la gestione delle emergenze ed anche se il rischio zero non esiste, si può fare molto per migliorare tutte le fasi che riguardano il rischio.

Ecco la sintesi che emerge della mattinata organizzata da Anci Marche e Università Politecnica delle Marche con il patrocinio degli Ordini professionali tecnici e che fa ritenere che si stia andando verso una risposta sempre più efficace alle emergenze grazie all’adozione dei più moderni aggiornamenti tecnici.La gestione del rischio si articola in previsione, prevenzione, emergenza, post-emergenza e ricostruzione. “Protezione Civile, tecnologia e scienza – ha detto Fabrizio Curcio Capo del Dipartimento di Protezione Civile intervenuto in collegamento – collaborano già molto attivamente e questa fase di transizione pressoché continua deve però andare di pari passo con la capacità di adattamento delle Pubbliche Amministrazioni e dei Comuni”. In sala particolarmente attenti i sindaci ed amministratori hanno raccolto l’invito di Anci Marche, in tanti coinvolti direttamente tra sisma e alluvione.A concordare circa la necessità abbinata alla volontà di fare ciascuno la propria parte è stata la sintesi della sessione introduttiva coordinata dal Direttore di Anci Marche Francesca Bedeschi. Nei saluti Marco D’Orazio, Pro-Rettore di Univpm co-organizzatore dell’evento ha rimarcato “il valore della sinergia tra enti locali, quindi Anci Marche e Università – ha detto – considerando i molti ambiti di ricerca che l’ateneo sta portando avanti”. A confermare la volontà di stringere il rapporto sui temi della prevenzione delle emergenze è Marco Fioravanti, Presidente di Anci Marche. “Per noi sindaci – ha detto – che siamo sempre in prima linea nei confronti dei nostri cittadini anche e soprattutto di fronte ad eventi calamitosi, il primo impegno è la tutela delle nostre comunità e poter apprendere come sta evolvendo la scienza sono informazioni che ci danno fiducia e speranza”. L’Assessore Regionale Brandoni delegato dal Presidente Acquaroli, anche per conto dell’Assessore Aguzzi ha rimarcato “l’impegno di questa giunta sia a funzionare al meglio la filiera istituzionale che va dagli enti locali al governo, sia ad agevolare e sostenere il lavoro dei commissari per le calamità già accadute e per le quali è in corso la ricostruzione. Per il Comune di Ancona che ha ospitato l’evento è intervenuto il vicesindaco Zinni con la presenza anche dell’assessore Battino.Dai contributi tecnici dei prof. Brocchini, Lenci, Quagliarini, Bernardini, Marincioni e la direttrice regionale VV.FF D’Angelo è emerso chiaramente quanto i sistemi digitali influiscono positivamente nella gestione e superamento delle emergenze e come la ricerca si sta muovendo per implementare un miglioramento continuo degli strumenti utili per comunicare le situazioni di rischio potenziale o in atto tra gli operatori del sistema di protezione civile. e tra questi e la popolazione, avvalendosi di strumenti tecnologicamente evoluti. La tecnologia deve essere affidabile nel comunicare con i cittadini le giuste informazioni in caso di emergenza – hanno detto – ma altrettanto importante è che la popolazione sia preparata a mettere in atto direttive che salvaguardino la vita. In questo la transizione digitale viene in supporto e le nuove tecnologie di realtà aumentata sono utili per far vivere virtualmente uno scenario possibile e sapere cosa occorra fare. Le emergenze, infatti, impongono comportamenti e reazioni diverse. In caso di terremoto si tende ad allontanarsi dagli edifici che potrebbero crollare rifugiandosi in spazi aperti. In caso di alluvione invece l’esatto opposto per la necessità di aggrapparsi a oggetti stabili. Dal rischio singolo, quindi al multirischio. Il recente terremoto di Taiwan accaduto nel 2024 a distanza di 25 anni dal precedente grazie alla qualità del costruito ha ridotto decisamente il numero di decessi.Nella tavola rotonda con la partecipazione di Roberto Oreficini, Vicepresidente Nazionale Commissione Previsione e Prevenzione Grandi Rischi e consulente di Anci Marche, il Sen. Guido Castelli, Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016 e Stefano Babini, Vicecommissario post alluvione nelle Marche sono stati portati casi specifici che riguardano il ripristino e la ricostruzione post-emergenziale rispetto alle potenziali situazioni calamitose legate al rischio idraulico/idrogeologico e al rischio sismico. L’On. Lucia Albano, Sottosegretario al Ministero di Economia e Finanza ha spiegato che nelle responsabilità assegnatele del Governo “trovano spazio – ha detto - il tema del dissesto idrogeologico e della ricostruzione post sisma accanto alla valorizzazione degli immobili pubblici e dell’agenzia del demanio e che siano stati destinati 2 miliardi dai fondi PNRR per la digitalizzazione che riguarda il patrimonio immobiliare pubblico”.Sul tavolo del Governo e del Parlamento la questione dell’obbligatorietà dell’assicurazione per danni catastrofali. Il dibattito resta aperto anche su una possibile legge quadro che renda omogenea e standardizzi le attività di ricostruzione anziché dover ricorrere a leggi speciali.Dagli ordini professionali, architetti, ingegneri, geologi e geometri la disponibilità alla piena collaborazione a proseguire un percorso che deve sempre più coinvolgere tutti nelle rispettive competenze e peculiarità”.Le conclusioni sono state affidate al prof. Marco D’Orazio, Pro-Rettore dell’Università Politecnica delle Marche che ha convenuto sul fatto che “i comportamenti virtuosi dipendono dalla cultura dei cittadini e il contributo dell’università va anche in questa direzione”Nel pomeriggio, alcuni dei partecipanti hanno visitato alcuni laboratori dell’Università Politecnica facendo esperienza di soluzioni digitali, di realtà virtuale immersiva, utili ad aumentare la consapevolezza al rischio e la preparazione all’emergenza di tecnici, soccorritori e popolazione.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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