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Accesso al suicidio medicalmente assistito, Mangialardi (PD): "Perché il Governo ha sbagliato a impugnare le delibere dell'Emilia-Romagna"

Che le azioni del Governo Meloni siano spesso caratterizzate da arroganza e mancanza di rispetto nei confronti delle autonomie locali (specie se di centrosinistra), è cosa nota.

Ritengo tuttavia un grave errore non solo di metodo, ma soprattutto di merito la decisione di ricorrere contro la Regione Emilia Romagna per chiedere l’annullamento delle delibere volte a mettere le aziende sanitarie nelle condizioni di garantire i diritti dei malati sanciti dalla sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale.Aldilà delle differenti posizioni di natura ideale su un tema importante come l’eutanasia, la questione ha assunto dopo la sentenza della Corte un nuova veste, di natura amministrativa e legale.Il presupposto dell’impugnazione operata da parte del Governo è che non ci sia alcun diritto per il cittadino né alcun dovere in capo alle aziende sanitarie regionali rispetto alla necessità di dare seguito alle richieste di aiuto medico da parte dei malati che desiderano accedere alla procedura del suicidio assistito.Questo presupposto è totalmente falso: lo dimostra proprio il caso del senigalliese Federico Carboni, e di tanti altri simili in Italia, sui quali la Corte costituzionale si è espressa con grande nettezza.Negare la sentenza n. 242/2019 significa, tra le altre cose, esporre i dirigenti medici a conseguenze anche gravi di ordine giudiziario.La strada da percorrere non è certo quella intrapresa dal Governo: al contrario, è necessario innanzitutto un intervento chiarificatore del legislatore nazionale, che dovrebbe provvedere in Parlamento con una legge sull’eutanasia di cui da decenni viene ribadita (invano) l’esigenza ineludibile, così come dei legislatori regionali.A questo proposito, ribadisco l’appello alla IV commissione consiliare delle Marche affinché proceda al più presto ad approvare la PdL n. 242/19 “Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale” di cui sono primo firmatario.Approfitto dell’occasione per ringraziare la consigliera regionale e Presidente del Gruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri per aver aggiunto la propria firma sottoscrivendo la Proposta di Legge.Un atto importante che spinge ulteriormente il Consiglio regionale ad attivarsi prontamente per licenziare la legge in tempi brevi.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


da Maurizio Mangialardi Capogruppo regionale PD - Assemblea Legislativa delle Marche