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Il credito nelle Marche: la crisi e il ruolo dei Confidi

Si è svolto lunedì in via Gentile da Fabriano il seminario di presentazione dello studio sul sistema dei Confidi, realizzato per la Regione dal Mofir – Money & finance research group – del Dipartimento di Economia dell’Università Politecnica delle Marche.



Sono intervenuti l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini e il coordinatore della ricerca, Pietro Alessandrini, docente della Facoltà di Economia “G. Fuà”. Ha preso parte all’iniziativa anche l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini. Presenti esponenti delle associazioni di categoria, del sindacato e del settore creditizio regionale.





“Quello presentato oggi è uno studio molto importante e utile – sottolinea Giannini – che raffigura in modo chiaro la situazione del sistema di garanzia per le imprese marchigiane. Mette in evidenza punti di forza e di debolezza di questo sistema e indica la strada per la futura politica di sostegno regionale. Si tratta di una base di confronto tra associazioni di categoria, confidi, mondo del credito e istituzioni, per avviare un percorso che porti al rafforzamento della filiera del credito nelle Marche”. Lo studio analizza il sistema del credito operante nelle Marche e le sue principali componenti, mettendo in luce le tendenze e gli elementi di criticità della domanda e dell'offerta di credito nel contesto di crisi in atto. Il rapporto, anche attraverso il metodo del confronto tra gli interventi della Regione Marche e quelli delle altre Regioni, affronta in particolare il ruolo svolto dalla rete regionale dei Confidi come ammortizzatore anticiclico nell’attenuare gli effetti negativi della crisi e formula alcune conclusioni, dalle quali possono scaturire ipotesi di interventi futuri per i policy maker regionali. Il rapporto mette in evidenza due aspetti strutturali virtuosi, che hanno consentito di attenuare l’impatto della crisi sull’economia regionale. Impatto che si è sentito, ma in misura minore rispetto alla media italiana. Il primo connotato strutturale virtuoso riguarda il radicamento territoriale delle banche operanti nelle Marche.





Questo aspetto influisce sull’offerta di credito ed è orientato in senso positivo dal peso crescente delle banche di credito cooperativo, i cui sportelli sono più che raddoppiati negli ultimi quindici anni, e dalla presenza di una banca di medie dimensioni che, rimanendo autonoma, ha mantenuto la testa pensante all’interno della regione. Il secondo connotato strutturale virtuoso riguarda la rete regionale di confidi, che ha svolto pienamente il ruolo di ammortizzatore anticiclico nell’attenuare gli effetti negativi della crisi. I confidi agiscono dal lato della domanda di credito, riducendo le asimmetrie informative tra banche e imprese e svolgendo un’azione di monitoraggio preventivo sulla qualità delle richieste di finanziamento, con i vantaggi di aumentare il potere contrattuale delle imprese nei confronti delle banche e di ridurre i rischi che gravano sul patrimonio delle banche. In ordine di importanza quantitativa delle garanzie in Italia, le Marche sono la settima regione e salgono al terzo posto per le garanzie fornite alle imprese con meno di 20 addetti, che coprono oltre un quinto dei prestiti ad esse erogati. Si conferma anche per i confidi regionali l’importanza del radicamento territoriale come fattore strategico.

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