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Jesi: ancora ricoverato il nigeriano che ha seminato il panico a Porta Valle

La paura è stata tanta, non solo quella di chi ha incontrato, lunedì scorso, Precious Omobogbe girare per il centro storico armato di due machete ed essere inseguito dalle forze dell'ordine fino all'arresto.

La comunità si è sentita minacciata per ciò che poteva accadere di peggio, se non fosse stato per l'intervento efficace delle forze dell'ordine, carabinieri e polizia locale.

Il giovane è stato inseguito finchè sulla gradinata della chiesa di San Pietro è stato bloccato da un colpo di pistola al piede e dalla presa del comandante Epifani, che è stato colpito al fianco dal giovane che ha reagito all'arresto.

Proprio per via del colpo di pistola ricevuto, Omobogbe ha ricevuto le cure dell'ospedale, dove è rimasto fino a quando, ieri pomeriggio, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i carabinieri di Jesi hanno portato il nigeriano in carcere a Montacuto.

Gli esami tossicologici hanno mostrato che il giovane, lunedì, era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Ora dovrà rispondere di lesioni aggravate, tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato.

Nella stessa giornata, in tarda serata, a causa delle condizioni cliniche, stabili ma non compatibili al momento con il regime carcerario, Omobogbe è stato nuovamente ricoverato presso l’ospedale civile di Jesi, dove è costantemente piantonato dai carabinieri.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi


Cristina Carnevali