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Jesi: Sgomento a Jesi per la morte di Massimo Bini. Si cerca di capire la dinamica dell'incidente

E' Massimo Bini il quarantacinquenne morto domenica sera poco dopo le 18:00 in seguito ad una rovinosa caduta lungo via San Marcello, all'altezza del civico 80, mentre con la sua bici elettrica si stava dirigendo verso Jesi, il cui centro abitato inizia proprio in quel punto. L'uomo, era appena stato allo “spaccio da Gilberto” (lo storico negozio di alimentari Ciattaglia, posto a metà strada tra il quartiere San Giuseppe di Jesi e il paese di San Marcello) a chiacchierare con gli amici e si stava recando a far visita ai genitori. Per cause ancora in corso di accertamento (non è escluso che venga disposta l'autopsia per capirne di più) ha perso il controllo della sua bicicletta ed è finito contro un segnalatore catarifrangente in plastica posto a margine della carreggiata, abbattendolo col suo corpo robusto, per poi finire dentro il canale di scolo in cemento che corre parallelo alla strada. L'impatto col terreno potrebbe essere stato fatale. Bisognerà capire se la sbandata sia dovuta ad un malore improvviso, allo spostamento d'aria di un mezzo che lo potrebbe aver sorpassato a forte velocità o che lo abbia addirittura urtato. In quel tratto la carreggiata è stretta e, nonostante poche decine di metri dopo vi sia una colonnina per il controllo elettronico della velocità (per la quale c'è un cartello d'avviso proprio nel punto dov'è accaduta la tragedia), le auto in discesa spesso viaggiano a velocità troppo sostenuta. Inoltre, il fossato che costeggia la corsia verso Jesi, pur utile a far defluire l'acqua in caso di piogge abbondanti, costituisce un pericolo in caso di fuoristrada per via della sua profondità. “Già molti anni fa avevamo chiesto di chiudere quel fossato” ci ha detto stamattina una signora che abita vicino al luogo dell'incidente. A dare l'allarme ai sanitari del 118 ed alla Polizia locale, “che sono stati velocissimi - ci ha raccontato oggi una residente che ha assistito ai soccorsi - e davvero encomiabili”, è stata una passante che ha notato la e-bike di Bini a terra, scorgendo poi la sia di sangue lasciata dal corpo, che era finito parecchi metri più avanti, dentro il fossato. Soccorsi rapidissimi, ma purtroppo inutili. Ieri sera la notizia della morte del “gigante buono”, come l'hanno definito alcuni conoscenti, ha subito fatto il giro della città grazie ai social network, generando sgomento. “Ci siamo incontrati ieri, come al solito mi dicevi che sono una potenza… buon viaggio Massi, r.i.p.” scriveva poco dopo Max, un suo amico. Si attendono ora gli sviluppi delle indagini, nel mentre la salma di Massimo Bini si trova all'obitorio dell'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi


Michele Paoletti