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Recanati: Ascanio Celestini al teatro Persiani con il suo ultimo lavoro

Ascanio Celestini, uno dei più interessanti e amati protagonisti del teatro italiano, istrionico, irriverente, vero animale da palcoscenico, sabato 21 novembre sarà al Persiani di Recanati con il suo ultimo lavoro Laika, un monologo il cui protagonista è Gesù in persona, affiancato da Simon Pietro.

Un Cristo umanissimo, cieco, che sente la responsabilità e il peso di essere solo sul cuor della terra, che dal suo spoglio appartamento di periferia si interessa al barbone che vive nel parcheggio di fronte. Lo spettacolo è proposto nell'ambito della stagione teatrale 2015 / 2016 promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT.

Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro Persiani di Recanati 071 7579445, AMAT 071 2072439. Inizio spettacolo alle ore 21. Accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, capace di evocare atmosfere popolari e raffinate, e la voce fuori campo di Alba Rohrwacher, con la sua carica di energia scenica Celestini narra di come il crollo delle ideologie stia erodendo anche le religioni, osservandole attraverso gli occhi senza vista di un povero Cristo.

Come sarebbe, cosa farebbe e cosa penserebbe Gesù se tornasse sulla Terra? Con il suo sguardo critico ad alta tensione, Celestini ci porta in un monolocale di periferia, con vista sul parcheggio di un supermercato: lì troviamo Gesù, mandato tra gli uomini non per salvarli, non per redimerli, ma solo per osservarli. Proprio per questo è cieco e a raccontargli quello spicchio asfaltato di mondo che si può vedere dalla finestra è un apostolo, Pietro. A simboleggiare la cecità di chi può osservare il mondo solo attraverso gli occhi di un altro, il monolocale è del tutto spoglio e, come fosse la soggettiva di Gesù, ascolteremo solo la voce di Pietro: la mancanza della vista umana diventa così la condizione per acquisire la vera vista, come Edipo.

Gesù non vuole far entrare nessuno in quel monolocale, forse per lasciarsi andare a pensieri e riflessioni: sui miracoli, sul triste destino di Giuda, sul suicidio e soprattutto sul quel povero barbone che vede attraverso gli occhi di Pietro, un emigrato clandestino arrivato su un barcone a dormire coperto di cartoni nel parcheggio davanti alla finestra.Puoi commentare l'articolo su Vivere Civitanova


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