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Unione Consumatori: lettera aperta alla Regione sul caso Banca Marche

li Consiglio Regionale delle Marche ha deliberato sul caso Banca Marche, prevedendo la costituzione di una Commissione regionale d'inchiesta, la volontà di costituirsi parte civile in caso di rinvio a giudizio degli ex vertici dell' Istituto, nonché 1' attivazione di un fondo per aiutare azionisti e obbligazionisti per adire le vie legali.

L'Unione Nazionale Consumatori, in stretta collaborazione con le associazioni "Azionisti Privati Banca Marche" e "Dipendiamo Banca Marche", rappresenta migliaia di azionisti ed obbligazionisti rimasti vittime di Banca Marche e del decreto "salva banche" , che violando principi costituzionali elementari ha spossessato costoro dei loro diritti. Ci sarebbe piaciuto vedere il mondo politico, quanto meno regionale, unito su tale vicenda, posto che su di essa non ci si può dividere tra opposte fazioni politiche di fronte agli ingenti danni patiti da tanti marchigiani, privati ed imprese. L'unità dei politici marchigiani, a tutti i livelli, deve servire da spinta verso le segreterie nazionali dei rispettivi partiti per trovare una soluzione bipartisan nell'interesse dei risparmiatori truffati e dell'intero sistema bancario, che oggi è gravato da una profonda crisi di fiducia dei singoli clienti verso le banche.

Sulla costituzione della commissione di inchiesta regionale poi abbiamo qualche perplessità. La Regione non ha poteri coercitivi verso chi ha cagionato il dissesto dell'istituto, per cui ogni attività di indagine in tal senso difficilmente sarà praticabile. Inoltre va considerato che esiste già un'indagine penale della Procura della Repubblica di Ancona , per cui la Commissione regionale, quanto meno in questa fase , non potrebbe procedere ad alcuna attività di indagine autonoma verso gli ex vertici di Banca Marche. Senza poi considerare l'art. 5 del decreto 180/2015 " Salva banche", che impone il segreto di ufficio a tutti i soggetti Istituzionali (Ministro, Bankitalia, commissari e Consob) anche nei confronti di tutte le Pubbliche Amministrazioni, e quindi anche la Commissione regionale di inchiesta, laddove questa volesse approfondire il ruolo di Bankitalia nel caso "Banca Marche". Dispiace infine che la Regione Marche abbia deciso di non impugnare il decreto "Salva banche" del Governo: questo era l'atto importante che la Regione avrebbe dovuto proporre , proprio per contrapporsi ad un provvedimento che ha contribuito a colpire ulteriormente le vittime del dissesto di Banca Marche. Individuiamo una nota positiva nella disponibilità del Presidente Ceriscioli ad incontrare i rappresentanti degli obbligazionisti subordinati e degli azionisti della banca in tutte le occasioni in cui questo sarà richiesto.

Pertanto nella veste di rappresentanti degli obbligazionisti subordinati e degli azionisti della banca, chiediamo un incontro pubblico al Presidente Ceriscioli ed a tutti i consiglieri regionali, onde renderVi noto il risultato delle nostre attività di raccolta dati ed informazioni e studiare insieme un'azione comune nell'interesse di quanti sono rimasti danneggiati in questa assurda vicenda. Restando in attesa della Vs. conferma all'incontro richiesto, porgiamo i migliori saluti.

Corrado Canafoglia, Unione Nazionale Consumatori Marche
Bruno Stronati, Azionisti Privati Banca Marche
Sandro Forlani, Dipendiamo Banca MarchePuoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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