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Traffico illecito di veicoli da Jesi ai Balcani, 23 indagati per falso, truffa e gestione illecita di rifiuti speciali

Sequestrati 21 mila euro in contanti e 16 timbri falsi, trovati in possesso di un indagato di origini serbe. In precedenza erano già stati sequestrati 12 autoveicoli, 4 ciclomotori, un’officina abusiva e un deposito di pezzi di ricambio oltre a cospicua documentazione e targhe di vetture.

Nella giornata di lunedì, i Carabinieri Forestali della Stazione CC di Jesi – San Marcello con il supporto del personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Ancona e della Stazione CC Forestale di Montegiorgio (FM) hanno eseguito attività di perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica di Ancona, nell’ambito di una indagine riguardante attività illecite di traffico di veicoli, gestione e combustione di rifiuti speciali, da parte di alcuni soggetti di nazionalità serba, domiciliati in Comune di Jesi.

Alle prime ore dell’alba i Carabinieri forestali hanno fermato due stranieri, un lituano e un serbo, quest’ultimo, già indagato, domiciliato a Jesi, trovato in possesso di 21.500 euro in contanti appena importati dall’estero e 16 timbri falsi utilizzati per contraffare documentazione fiscale di trasporto dei veicoli.

La perquisizione è scattata al termine di una lunga e complessa attività investigativa durata circa un anno e mezzo, iniziata a seguito di un primo intervento dei Carabinieri Forestali di Jesi San Marcello, per la combustione illecita di una roulotte.

I militari, insospettiti dalla presenza nel sito di numerosi veicoli smontati, hanno eseguito una prima attività di perquisizione delegata che ha consentito di rinvenire e sequestrare un’officina abusiva e locali dove erano accumulati centinaia di ricambi di autoveicoli, con parti meccaniche e di carrozzeria, con anche numerose carcasse di veicoli in disuso, unitamente a veicoli radiati per esportazione, per rottamazione o gravati da fermi amministrativo, per i quali il proprietario dell’area non aveva alcun titolo di detenzione. Sequestrate anche targhe e documentazione originale riconducibile a veicoli radiati o rottamati, sempre detenuta senza alcun titolo dal proprietario della struttura.

Complessivamente le prime attività di perquisizione, a carico di quattro persone di nazionalità serba, hanno portato al sequestro di 12 autoveicoli di cui 4 in palese stato di fuori uso, 4 ciclomotori, un officina ed un deposito di pezzi di ricambio, unitamente a targhe, certificati di proprietà e carte di circolazione detenuti abusivamente dal proprietario dell’area.

Dopo il primo intervento è iniziata una scrupolosa attività di verifica della documentazione rinvenuta e di monitoraggio degli spostamenti delle bisarche che da Jesi esportavano le autovetture nei balcani, attività che ha condotto alla denuncia di 5 società e 23 persone, tra cui titolari e dipendenti di 4 agenzie pratiche auto, e rappresentanti legali di 4 concessionarie di vendita di autoveicoli oltre ad alcuni intermediari, tutti denunciati a diverso titolo per i reati di truffa, falso documentale, uso di atto falso, falsità dei registri e notificazioni, attività di meccanico non autorizzata, gestione e combustione illecita dei rifiuti.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi