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Jesi: Nicoletta Canapa, quando professionalità fa rima con felicità

Se è vero, come si dice, che “l’abito non fa il monaco”, sfideremmo chiunque a riconoscere Nicoletta Canapa fra i suoi studenti in una foto di gruppo o, se preferite un uno di quei selfie che vanno tanto di moda.

Ventotto anni, due lauree, una passione per il giornalismo: da poche settimane insegna ‘Fenomenologia delle arti contemporanee’ presso l’Accademia di Belle Arti e Design “Poliarte di Ancona”.

A prima vista verrebbe da pensare alla classica “secchiona”, ma questa ragazza di Falconara, oltre all’amore per i libri e lo studio, è molto di più, ha innumerevoli interessi e passioni, il giornalismo, l’amore per la natura e gli animali, lo spartan race (una disciplina sportiva) e tanto altro, al punto che sarebbe ingiusto fermarsi alla carriera di studi e alle precedenti esperienze professionali, seppure importanti.

Una ragazza semplice, bella dentro e fuori, che ha fatto di umiltà, voglia di fare e soprattutto di mettersi in gioco, alcuni valori fondamentali.

 

Dopo la maturità classica al Liceo Rinaldini di Ancona ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Filosofia presso l’Università di Macerata, in appena due anni e mezzo. Subito dopo l’impiego presso la segreteria del Sindaco di Falconara Marittima dal 2014 al 2018, senza mai smettere di studiare.

In quel periodo ha conseguito anche la laurea magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma, da perfetta autodidatta, non potendo frequentare i corsi di studio.

E infine l’addio al mondo della pubblica amministrazione, per inseguire il sogno più grande: fare la giornalista.

 

«Lasciare un impiego sicuro come quello presso un ente pubblico non è stata affatto una decisione facile – ha commentato - ma come dice Pablo Neruda ‘Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno”. Ho deciso di rischiare e ora sono felice».

 

Quando si dice che professionalità fa rima con felicità: oltre che dedicarsi allo studio ed ora all’insegnamento, Nicoletta Canapa coltiva da dieci anni la sua grande passione, il giornalismo. Dopo uno stage presso E’tv Marche, è stata corrispondente per Il Resto del Carlino e, grazie all’amore per il basket, collabora tuttora con la testata giornalistica Basket Marche, che ha dato la spinta decisiva al completamento dell’iter per l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

 

È di questi ultimi mesi l’inizio di un rapporto di lavoro con la prestigiosa Agenzia di stampa integrata Moretti Comunicazione di Ancona, oltre all’insegnamento.

 

«Una domanda sorge spontanea: abbiamo già anticipato che al di fuori degli impegni di lavoro coltivi altri interessi. Come trovi il tempo per farlo?»

«Può essere davvero difficile trovare il tempo, ma credo che le passioni siano fondamentali, perché ci permettono di distrarci e al tempo stesso di esplorare lati importanti della nostra personalità e quindi anche della nostra vita. Senza le passioni saremmo persi, per cui bisogna trovare il tempo per coltivarle».

«Tra le cose che ci hanno colpito, è l’amore smisurato per gli animali, ma anche la passione per lo spartan race, che, se abbiamo capito bene, è uno sport per persone dure, adatto a chi vuole combattere i propri limiti. È cosi?»

«Recentemente mi sono dedicata a questa disciplina, originale, tanto quanto impegnativa. Mi auguro nel 2020 di completare un paio di date a livello nazionale. Si tratta di una disciplina non competitiva, però la competizione si rinnova giorno dopo giorno con sé stessi, non solo in palestra, ma anche nelle abitudini quotidiane, perché impone un regime alimentare abbastanza serio a ridosso delle gare. Quindi la vera competizione si ha con la propria persona, ma devi avere anche la fortuna di correre lo spartan race con le persone giuste».

 

«Cosa ti senti di consigliare ai giovani, che, con un futuro davanti, non riescono a trovare la loro strada?»

«Anche se sembrerebbe scontato, innanzitutto di capire quali sono le proprie passioni, perché non è sempre facile essere sé stessi. A quel punto è importante farle combaciare con le proprie attitudini, ma una cosa non bisogna fare: vivere la propria vita per accontentare gli altri!» 

 

Poi quando le chiedi che effetto fa, essere passata in pochi anni da studente a insegnante, arriva la risposta che ti fa pensare, quanto sarebbe bello avere una 'prof ' così per tuo figlio: «non un desiderio di “super-potenza” come si potrebbe pensare, ma anzi un grande senso di responsabilità».

 Parola di Nicoletta Canapa, provare per credere: grazie Prof!

 

 

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Giancarlo Esposto