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Fermo: Intervista a Ivana Spagna, in concerto a Fermo nella notte di Capodanno

Fermo saluterà il vecchio anno e accoglierà il nuovo insieme a lei. Stiamo parlando di Ivana Spagna. La special guest del Capodanno si racconta a Vivere Fermo.

Ti esibirai a Fermo nella notte di Capodanno. La città però non ti è nuova visto che nell’aprile 2013 hai scelto Marina Palmense per la data zero del tuo tour. Che ricordo conservi di Fermo e dei fermani?


 

“Fermo è bellissima. Sotto Natale - mi hanno mostrato le foto - è ancor più bella. Già immagino l’ultimo dell’anno con tutta l’euforia della gente. Di Fermo e dei fermani porto dentro me l’entusiasmo. Ho diversi amici nelle Marche e nel fermano, conosco bene Francesco Trasatti. Una terra insomma che fa parte della mia vita, dove la gente ha voglia di fare ed è proprio questa gioia, questo entusiasmo a fare la differenza nelle tante situazioni della vita. Purtroppo le prove e i tempi ristretti non mi consentiranno di visitare la città come si deve. Vedrò però la gente ed è questo che conta per me. Il contatto diretto con il pubblico è ciò che mi riempie di energia. Accoglieremo insieme in Piazza il 2020 ma, mi raccomando, senza alzare il gomito!”

 


Hai calcato il palco dell’Ariston diverse volte, la tua ultima partecipazione al Festival risale al 2006 con il brano “Noi non possiamo cambiare”. Dopo 13 anni sogni ancor di poter tornare a Sanremo?


 

“Chi ha partecipato a Sanremo ha sempre voglia di tornare, quest’anno però ho dato la precedenza all’album, le canzoni più belle sono racchiuse lì. Sono dell’opinione che se si sceglie di partecipare al Festival lo si debba fare con una bella canzone. Io invece non ho lasciato fuori proprio nulla dal mio album perché poi se avessi presentato una delle canzoni che vi sono racchiuse e questa non sarebbe stata accettata ne avrei solo fatto ritardare l’uscita.

 


Prima in agosto con “Live in Fermo” e poi in inverno con la serata di Capodanno…Fermo ama rituffarsi nei mitici anni ’80. Tu sei stata una delle protagoniste indiscusse della scena musicale di quegli anni. Come li ricordi e perché secondo te quella musica piace ancora così tanto?


 

“Ricordo con entusiasmo gli anni ’80. C’era euforia nella mia vita, non avrei mai immaginato di raggiungere un risultato così importante. Se gli anni ‘80 resistono ancora oggi è grazie alla melodia delle canzoni di allora. Quelle melodie ti restano scolpite nel cuore, ti entrano dentro e, come fotografie, ti riconducono a un determinato periodo della vita. Per questo in ogni mio concerto li riporto in auge e il pubblico è entusiasta.”

 


A distanza di 10 anni dall’ultimo disco sei tornata con un album intitolato “1954”, che corrisponde al tuo anno di nascita. Coraggiosa la scelta di non nascondere l’età.


 

“Scelta coraggiosa - hai ragione- ma una cosa ho capito e più vado avanti negli anni meglio lo comprendo: invecchiare non è un privilegio concesso a tutti, tanti giovani infatti non ce l’hanno fatta. Ogni giorno in più che mi è concesso lo vivo come una grazia e spero che da Lassù mi lascino altro tempo così da poterlo dedicare anche ai miei adorati animali. Noi donne poi siamo forti a qualunque età, basta non lasciarsi andare. Io per esempio pratico ginnastica ogni giorno così sul palco ho tutta la forza che occorre per affrontare due ore ininterrotte di concerto”.

 


Come si deduce dai commenti dei suoi fans durante la recente intervista a R101 in tantissimi e da ogni parte di Italia verranno a trascorrere con te la serata del 31 dicembre a Fermo. Ci sorprenderà con qualche look particolare?


“Sarà un look molto ma molto particolare. Sono tornata a divertirmi come tanti anni fa, mi sento matta come una volta ma non posso svelare di più sennò rovino la sorpresa”.

 


Restare a galla negli anni per un artista non è semplice. Tra alti e bassi ci hai dimostrato che è possibile. Qual è stato il segreto per farcela? Senti di ringraziare qualcuno in particolare?


 

“Ringrazio il mio pubblico che viene ai concerti, riempie le piazze, mi supporta, acquista i miei dischi…e non è scontato. Poi ringrazio loro, i miei genitori che sono sempre dentro di me come una batteria che rilascia energia un po’ alla volta, quando sono giù di morale è a loro che penso. Il segreto del successo per me è la sincerità. Essere sinceri in quello che si fa, fare ciò che senti, senza essere la copia di qualcun’altro. In questo album ho messo il cuore e la gente lo avverte. Senza emozioni non si può emozionare. C’è una canzone nata nella commozione, “Davanti agli occhi miei”, dedicata ai miei genitori ed è commozione il sentimento che suscita in chi la ascolta ogni volta. Inoltre, non sono mai scesa a compressi, nessuno mi ha mai dettato il look, i capelli me li tagliavo da sola e le giacche me le disegnavo io. Sono sempre stata me stessa e continuerò su questa strada”.

 


Tante collaborazione importanti nel corso della tua lunga carriera. Quale ti ha divertita di più e con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?


 

Mi sono divertita da matti con Loredana Berté. Loredana è euforia fatta donna, i nostri caratteri sono opposti ma la trasgressione e il divertimento ci accomunano. Magari poi, chissà, un duetto con Biagio Antonacci: con la sua “Se io se lei” è stato amore a primo colpo e l’ho voluta riproporre nel mio nuovo album trasformandola, senza stravolgimenti, in una storia d’amore tra due donne. Altro artista divertentissimo che ammiro tanto, infine, è Zucchero.

 


“Un’italiana che canta in inglese e si chiama Spagna non farà mai strada”. Così dicevano tanto che “Easy Lady” veniva respinta dalle case discografiche. Che consiglio senti di dare ai tanti giovani che sognano di fare musica ma si vedono sbattute le porte in faccia?


 

“Aiutati che il ciel ti aiuta. Cantate, iscrivetevi ai concorsi, fate esperienze, fate piano bar, comincerete così ad abituarvi a stare sul palcoscenico senza paura. Ora poi ci sono i talent a fare da apripista. Iniziate a cantare e ce la farete. La gavetta non vi farà perdere il contatto con la realtà, apprezzerete le cose belle che vi succederanno e saprete incassare le batoste senza scoraggiarvi”.

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Benedetta Luciani