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Civitanova: Stalking, i carabinieri raccolgono due denunce in pochi giorni

Due donne, uno stesso, triste destino: quello di dover combattere contro le manie persecutorie di compagni o conoscenti incapaci di accettare un no.

E' successo nei primi giorni del nuovo anno nel Maceratese e a raccogliere le rispettive querele delle due donne sono i stati i carabinieri di Civitanova. Donne che per molti mesi sono state poste in perdurante e grave stato di ansia o di paura, tale da ingenerare un fondato timore per la propria incolumità. Sono quindi definitivamente emerse due storie diverse tra loro, una legata ad una relazione ormai finita, l’altra addirittura mai cominciata, almeno per lei.

Sono state attivate immediatamente le procedure di tutela previste ed informata l’autorità giudiziaria, secondo le disposizioni di specifico protocollo diramato nell’ambito della tutela delle vittime dei reati di genere dal Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio. Entrambe i casi sono accomunati dai caratteri generali che delineano il reato di stalking, un insieme di comportamenti ripetuti ed intrusivi di sorveglianza e controllo, di ricerca di contatto e comunicazione nei confronti della vittima che risulta infastidita e preoccupata per tali attenzioni ed atteggiamenti non graditi.

Telefonate, lettere e biglietti anonimi, messaggi (sms, mms, e-mail, whatshapp, facebook), invio di doni, pedinamenti, appostamenti e inseguimenti, intrusioni continue nella vita privata e lavorativa, fino ai casi più gravi in cui si registrano anche minacce ed aggressioni, violazioni del domicilio, danneggiamento della proprietà. Il codice penale è stato interessato da recenti novità legislative in materia di tutela delle donne, specie per quanto attiene all’inasprimento del trattamento sanzionatorio e della riscrittura dell’aggravante in caso di relazione affettiva tra vittima e reo, a prescindere dalla convivenza o dal vincolo matrimoniale, oltre alla introduzione della irrevocabilità della querela per i casi di reato aggravato, con limitazione dell’effetto estintivo del reato alla sola remissione processuale compiuta di fronte all’autorità giudiziaria. Inoltre, esiste l’obbligo di informativa e di messa in contatto della vittima con strutture di accoglienza ad opera delle forze dell’ordine, presidi sanitari e istituzioni pubbliche, infine il divieto assoluto di detenere armi per gli indagati.Puoi commentare l'articolo su Vivere Civitanova


Marco Pagliariccio