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Fermo: La Fondazione San Giacomo della Marca lancia una petizione per la salvaguardia del MADE IN ITALY

Mentre a Milano è in corso il MICAM, la Fondazione costituita da docenti, economisti, professionisti, piccoli imprenditori, lancia una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Commissario europeo Paolo Gentiloni, al Ministro per gli Affari esteri Luigi Di Maio, al Ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola e a tutti i Parlamentari europei.

La Fondazione propone un manifesto per difendere il Made In Italy e di conseguenza il lavoro nella provincia italiana.
«In tempi di grandi sconvolgimenti – si legge - tutti sono chiamati a un cambiamento per poter preservare il benessere raggiunto: gli imprenditori a innovare costantemente il proprio modello di business; e i lavoratori ad aggiornare costantemente le proprie competenze alla luce delle nuove tecnologie che si sviluppano».
E la politica deve fare la sua parte garantendo «una vera competizione in un mercato libero, senza trucchi tollerati per l’interesse di corporazioni piccole o grandi». Inoltre, «la tutela del Made In è assolutamente prioritaria se vogliamo preservare lavoro e benessere per gli abitanti dei nostri territori».
L'iniziativa è stata presa «dopo decenni di inutili promesse e dichiarazioni pubbliche di sostegno formale da parte dei politici», quelli «che in privato e lontani dai riflettori continuano invece a sostenere l'irraggiungibilità dell'obiettivo».
«Così dicendo e non facendo, si è finiti a tutelare solo l’interesse di qualche realtà industriale». La richiesta invece è che «il marchio Made in Italy possa essere utilizzato esclusivamente da chi svolga la prevalenza delle lavorazioni dei propri prodotti in Italia».
L’unica Istituzione adeguata per tutelare il Made In è l’Unione Europea.
«Occorre che in sede di Commissione, di Consiglio e in tutti i consessi di lavoro europei, ci si impegni per trovare un punto di mediazione con gli altri Paesi portatori di altri interessi».
L'obiettivo sarà raggiunto solo con una azione «coordinata e condivisa» tra tutti i nostri rappresentanti in Europa.
«Non abbiamo bisogno di politici che si accontentano di sparare slogan nelle piazze e sui social, o che tutelano solo l’interesse di qualche circoscritta lobby. Abbiamo bisogno di una classe politica responsabile che, in un impegno anche oscuro, cerchi di raggiungere questo obiettivo così vitale per il futuro dell’Italia».
La petizione è già on line.
Per firmare, occorre digitare http://chng.it/G5rQZDMnsp.
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Adolfo Leoni