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Civitanova: Il Rossini vibra per la sua figlia prediletta, Sofia Tornambene

Musica, parole, emozioni. In un Teatro Rossini gremito soprattutto di giovanissimi, Civitanova ha abbracciato quella che è diventata la sua figlia prediletta, Sofia Tornambene, nella serata che l’amministrazione comunale ha voluto dedicargli.

La fresca vincitrice di X Factor ha ascoltato il richiamo di casa e si è raccontata al pubblico della sua città, offrendo musica e aneddoti ma soprattutto aprendo il suo cuore di ragazzina un po’ timida travolta dall’onda del successo. «E’ un’emozione fortissima cantare nella mia città, davanti a tante persone che mi vogliono bene – ha detto Sofia al microfono di Riccardo Minnucci, presentatore della serata – è incredibile passeggiare lungo il corso e venire fermata da tanta gente che mi fa i complimenti o da ragazzini in lacrime che vogliono farsi una foto con me. È tutto strano perché io mi sento semplicemente me stessa».

È stato un lungo dribbling lungo due ore e mezza tra i momenti più importanti della vita di Sofia fino ad arrivare al giorno d’oggi, a quel 12 dicembre 2019 che le ha cambiato la vita. «Cantava ovunque, in macchina, ascoltando il padre che suonava, schierando i pupazzetti o la bambole come a formare un coro. Però si vergogna a riascoltarsi», ha svelato mamma Nazarena, che con papà Giovanni ha spinto la figlia all’avventura di X Factor. Che i geni fossero quelli giusti lo si poteva intuire dalla carriera del padre, jazzista di ottimo livello. Proprio con lui alle tastiere ha duettato sul palco sulle note della hit che ha sbaragliato la concorrenza nella finale del talent show di Sky, “A domani per sempre”. «Ora è lei a dare consigli a me ed è bello perché il jazz è un mondo chiuso mentre avrebbe tanto da imparare dal pop», ha sottolineato Giovanni Tornambene.

Sul telone sono scorsi i video di Sofia bambina che partecipa ai concorsi più disparati, intonando grandi classici della canzone italiana come “La notte vola” di Lorella Cuccarini o “Città vuota” di Mina. E col senno di poi già si percepiva il timbro unico di una voce che solletica le corde del cuore. «Ho conosciuta Sofia nel 2012 dopo che aveva partecipato a un concorso che organizzavo e mi ha subito colpito quella voce così originale abbinata a un’innata dolcezza», ha evidenziato Piero Romitelli, uno dei primi maestri della stellina civitanovese (nonché autori di brani per gente come J-Ax, Marco Mengoni, Raf e Il Volo).

La serata scorre via piacevole, salgono sul palco il maestro di karate, la sua altra grande passione, Umberto Tocchetto, e poi Roberto Rossetti, direttore artistico della Compagnia della Marca con la quale Sofia ha collaborato, quindi l’altro marchigiano all’ultima edizione di X Factor, Marco Saltari da Corridonia. I due dividono il palco sulle note di “Love of My Life” dei Queen e il livello delle emozioni sale alle stelle. C’è ancora tempo per il ricordo affettuoso di tutti i concorrenti e lo staff del talent show («eravamo diventati una grande famiglia, mi hanno anche insegnato a fare la lavastoviglie», ha confessato Sofia) e per svelare paure ed emozioni prima e durante le esibizioni al fianco di due giganti come Tiziano Ferro («un artista di grandissima umanità, gli ho scritto per fargli gli auguri di compleanno e mi ha risposto in maniera davvero carina») e Robbie Williams («un professionista incredibile»), prima del momento che tutti attendono: quello con le note e il video di “A domani per sempre”.

Le mani salgono al cielo, Civitanova sussurra sottovoce quel verso che sente così suo, «…la Nazionale sembra una frontiera…» ma lo fa piano, quasi per non disturbare il suo scricciolo testardo che alla fine ce l’ha fatta. «Non mi scordo mai di aver iniziato col numero 26197 alle audizioni di X Factor. Ma se lavorate duro e seguite i vostri sogni, poi si avverano, qualsiasi essi siano». Si accendono le luci, le emozioni restano. Ma per Sofia non finisce qui, anzi: la strada è appena cominciata.Puoi commentare l'articolo su Vivere Civitanova


Marco Pagliariccio