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Confartigianato Impianti: "Imprese, il problema più impellente è la liquidità. Ridurre le tante incertezze"

L’attività di istallazione impianti elettrici e idraulici e l’attività di manutenzione degli impianti sono rientrate tra le attività consentite sia dal DPC 22 marzo sia dal successivo DPCM 10 aprile.

Le imprese rientranti in questo comparto, che, in base ai dati dell’Ufficio Studi Confartigianato, conta nelle Marche 3.631 imprese artigiane (pari oltre il 70% delle imprese operanti nel comparto), non hanno quindi mai smesso di lavorare nella fase più acuta dell’emergenza Coronavirus, seppur limitando, nella maggior parte dei casi, l’attività ai soli di interventi di urgenza e riparazione impianti.

Queste imprese hanno pertanto svolto un importante ruolo sociale e di servizio nei confronti di cittadini ed imprese alle prese con il lock down che si è reso necessario per contenere l’epidemia, facendosi anche carico degli eventuali rischi di contagio dei propri collaboratori.

Pur non avendo mai cessato l’attività, evidenzia il Presidente Regionale Confartigianato Impianti, Daniele Boriani, anche queste imprese hanno subito pesanti cali di fatturato legati alla limitazione dell’attività e si trovano ad affrontare la fase due con tutta una serie di incognite, che devono essere risolte per tornare al più presto alla normalità, sempre compatibilmente all’evoluzione dell’emergenza sanitaria.

Il problema più impellente è la liquidità. Per questa ragione è fondamentale che vengano rinviati e alleggeriti gli adempimenti fiscali e che vengano messe in campo risorse immediatamente accessibili alle micro imprese, sia a fondo perduto che non, ma certamente in modo più celere e semplice di quello che sta avvenendo con gli interventi previsti dal DL “Liquidità” ed attuati con l’intervento del Fondo Centrale di Garanzia.

Sul fronte regionale, con specifico riferimento alla manutenzione degli impianti termici, continua il Presidente Boriani, esprimiamo il nostro apprezzamento per l’Ordinanza del Presidente Ceriscioli, che ha concesso una proroga delle scadenze delle manutenzioni , in quanto, di fatto, impossibili da effettuare nella fase 1 dell’emergenza, proprio per l’elevato rischio di contagio. D’altra parte, però, con l’auspicio che i cittadini siano sensibilizzati sull’importanza di recuperare le manutenzioni non fatte al più presto, in primis a tutela della propria sicurezza, evidenziamo che ci sono ancora dei problemi irrisolti, Essi dipendono principalmente dalla mancanza di un ruolo forte della Regione, che sia in grado di migliorare l’uniformità interpretativa delle norme, anche attraverso campagne pubblicitarie e corsi di formazione per i manutentori di impianti, e ridurre le disomogeneità di comportamento ed operative di tutti gli enti coinvolti nelle procedure legate alla manutenzione e controllo degli impianti termici.

Alla base di tutto, conclude il Segretario Regionale di Confartigianato Marche, Giorgio Cippitelli, riteniamo che ci sia la necessità di una stretta interdipendenza tra azioni e misure governative e quelle adottate dalla Regione, finalizzate innanzitutto a ridurre i tanti elementi di incertezza e preoccupazione della fase attuale e a riavviare un’iniezione di fiducia a famiglie, imprese, persone e comunità, di fondamentale importanza per sostenere la ripartenza in modo stabile e forte.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


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