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Civitanova: Caso Beruschi, l'ombra del fuoco amico dietro la segnalazione della violazione della quarantena

Uno strano silenzio quello che avvolge la vicenda di Giuseppe Beruschi, il consigliere comunale che ha ricevuto giovedì un verbale per aver violato l’isolamento fiduciario durante l’emergenza coronavirus.

Se la partita giudiziaria deve ancora delinearsi con precisione (e pare sia finita anche sui tavoli della Procura della Repubblica), è politicamente che il coordinatore comunale della Lega sembra essere diventato improvvisamente solo. Ci si poteva aspettare l’affondo dall’opposizione e invece non solo non si è levata alcuna voce contro di lui, ma anzi è arrivata persino la solidarietà via social del capogruppo Pd in consiglio Giulio Silenzi, che commentando la notizia in un post ha definito la vicenda «inquietante per le modalità e per come è arrivata alla stampa. Una vendetta?».

Interrogativo legittimo alla luce soprattutto della mancata difesa arrivata tanto dal suo partito, la Lega, quanto dalla maggioranza in senso lato. Contattato più volte nella giornata di venerdì per avere la sua versione dei fatti, Beruschi si è trincerato dietro una non-risposta che rimandava a un generico comunicato stampa atteso per il pomeriggio di ieri. Comunicato mai arrivato. «Rimandato a domani», questa l’ultima disposizione quando ormai l’ora di cena si avvicinava. Verosimilmente c’era da attendere la riunione di maggioranza di ieri sera, nella quale ancora una volta il sindaco Fabrizio Ciarapica, dopo aver schivato la pallottola Fratelli d’Italia, si sarà trovato davanti l’altra patata bollente all’interno della sua squadra.

Non è un mistero, infatti, che Beruschi fosse una delle voci più critiche della maggioranza soprattutto sul fronte Covid Hospital, un fronte che l’ha messo all’angolo soprattutto all’interno del suo partito. La sua posizione fortemente critica all’indirizzo della struttura realizzata all’Ente Fiera lo ha messo in conflitto sia con il suo compagno di partito cittadino Giuseppe Cognigni che con i vertici regionali e provinciali del partito, che l’operazione guidata da Ceriscioli e Bertolaso l’hanno recentemente sposata in toto, come dimostra la presenza dei parlamentari Paolini e Pazzaglini al taglio del nastro di una settimana fa e la visita di venerdì dei consiglieri regionali Zaffiri e Zura Puntaroni insieme al Prefetto di Ancona.

In attesa che il comunicato stampa mai arrivato detti la linea, il dubbio sorge: che dietro la segnalazione alla Polizia locale, a quanto pare con tanto di foto e video, ci siano questioni politiche? A pensar male si fa peccato…

 

 

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Marco Pagliariccio