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Il Decreto Rilancio? “Buono, ma da lavorare”. Confartigianato Imprese chiede correzioni e lancia appello ai parlamentari

Se fosse nelle mani di un sapiente artigiano, il Decreto Rilancio sarebbe “un pezzo di legno, buono, ma da lavorare. Bene, sì, ma anche velocemente, come uno dei nostri maestri saprebbe fare”. Confartigianato Imprese Ancona Pesaro-Urbino fotografa così il testo del Governo Conte.

“Le ultime misure economiche sono una buona base da cui partire, ma ora devono essere migliorate per scaricare i loro effetti sull'economia con la massima rapidità, senza intralci burocratici, e con un’intensità di dotazione finanziaria adeguata a consentire la ripresa del sistema produttivo. Rivendichiamo ancora l’esonero dalla responsabilità del datore di lavoro per malattia da covid”.

E’ l’appello che Marco Pierpaoli, Segretario Generale di Confartigianato An-Pu, rivolge ai Parlamentari, chiamati a convertire in Legge il Decreto del Premier. L’intervallo tra il dire e il fare – sottolinea Pierpaoli – ha mortificato l’efficacia di molti dei provvedimenti realizzati finora. Ci auguriamo che quanto avvenuto con il “Cura Italia” serva da lezione, per non ripetere gli stessi errori anche con il Decreto Rilancio”.

Il Testo arrivato alle Camere è un buon punto di partenza - sottolinea Pierpaoli - ma è caratterizzato da 266 articoli che prevedono decine di ulteriori decreti attuativi. Il vero tema è la velocità di messa a terra dei provvedimenti”. 

I numeri parlano chiaro. L’economia marchigiana al termine del primo trimestre del 2020, registrava 145.474 aziende attive con 638.000 occupati, di cui 73.000 aziende con circa 321.000 dipendenti nelle Marche nord, (rilevazione trimestrale Movimprese). Il primo trimestre fa rilevare un numero di iscrizioni inferiore a quello delle cessazioni, con un saldo negativo per -1.395 unità ed il trend negativo sicuramente durerà anche nel secondo trimestre, normalmente positivo, a causa della grave crisi da pandemia.

“Occorre fare bene, ma anche fare presto - incalza il Segretario -per rispondere alle legittime aspettative delle micro e piccole imprese, che occupano il 65,7% degli addetti delle aziende italiane”. Come procedere? Pierpaoli indica la necessità di rafforzare l’efficacia del Dl Rilancio con una serie di interventi: l’aumento delle risorse stanziate per il Fondo Centrale di Garanzia; il rafforzamento degli ammortizzatori sociali con una immediata erogazione dei fondi; la rapida attuazione dello strumento dei contributi a fondo perduto, evitando che le tortuosità burocratiche ne rallentino l’erogazione, con l’incremento dell’attuale stanziamento e l’aumento delle percentuali di ristoro in relazione ai cali di fatturato.

Le proposte sono numerose, data la complessità del provvedimento e la necessità di rafforzare l’efficacia degli interventi previsti. Per semplificarne l’analisi, Confartigianato Imprese ha inviato alle forze politiche numerosi suggerimenti suddivisi per temi (Fisco, Lavoro, Misure per la competitività, semplificazioni, altre proposte) evidenziando quelle prioritarie.

“Le priorità tra le urgenze - spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Ancona Pesaro-Urbino, Graziano Sabbatini - poniamo ai legislatori la possibilità di fruizione della detrazione del 110% anche per interventi su edifici diversi dall’abitazione principale e per la sostituzione di finestre ed infissi, così come l’estensione della possibilità di fruire del credito di imposta da cedere all'impresa esecutrice dei lavori o alla banca. Occorre anche una maggiore rateizzazione (12 rate invece delle 4 previste) per la restituzione dei tributi sospesi, oltre ad una proroga del bonus riqualificazione edilizia, bonus ristrutturazione, bonus verde e bonus facciate al 31 dicembre 2021. Ancora: serve un incremento delle risorse dei fondi di solidarietà bilaterali alternativi; occorre garantire con maggiore chiarezza le limitazioni alla responsabilità del datore di lavoro per contagio da COVID-19, anche se in parte già attenuata; chiediamo l’abrogazione delle causali nei contratti a termine per favorire l'occupazione; in materia di trasporto, chiediamo sia incrementata la dotazione delle risorse destinate alle deduzioni forfettarie per le imprese in contabilità semplificata, oltre alla proroga dell’accisa agevolata sul gasolio commerciale e la tutela per il trasporto scolastico e del trasporto persone”.

“Lavoriamo su due parole chiave - continua Sabbatini - liquidità e velocità. Occorre dare rapida attuazione allo strumento dei contributi a fondo perduto, evitando che le tortuosità burocratiche ne rallentino l’erogazione. i soldi stanziati fin’ora non bastano: serve un incremento dell’attuale stanziamento e delle percentuali di ristoro in relazione ai cali di fatturato”.

Una spinta alle piccole imprese ed un rilancio dei lavori pubblici e privati “sono una risposta necessaria e non più rinviabile - conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Ancona Pesaro Urbino - anche per fronteggiare le ulteriori difficoltà che sono in arrivo a causa della mancanza di liquidità, sia delle imprese che dei cittadini, sommata all’insufficienza di nuovi ordini di commesse. Due strappi che rischiano di rendere irreparabile la già difficile situazione del nostro tessuto socio-economico.

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