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Fano: La musica non si spegne: Fano Jazz By The Sea riparte dai grandi artisti italiani

Un piccione come simbolo dell’essere cittadini, e una striscia gialla – colore del cambiamento – che lo attraversa. Eccola la nuova locandina di Fano Jazz By The Sea 2020. Nuova, sì, perché a causa del Covid-19, la storica kermesse musicale della Città della Fortuna si è dovuta reinventare in extremis, rinunciando – ad esempio – all’ormai celebre Jazz Village. E sono proprio la città e il concetto di resilienza – ovvero la capacità di affrontare i cambiamenti, anche negativi, in modo costruttivo - le due parole-chiave di questa 28esima edizione, che vuole fare della cultura un vero e proprio viatico per la ripartenza.

Rinviata al prossimo anno l’idea di estendere il festival anche al resto della provincia, ma rimane immutata la voglia di proporre musica di qualità, questa volta prettamente Made in Italy. Lo si farà attraverso un programma di otto giorni che si svilupperà dal 24 al 31 luglio in quattro location principali, più diversi locali del centro e dell’intero lungomare fanese. Otto, dunque, i giorni di festival, mentre saranno ben 140 i musicisti che si esibiranno – tra cui giovani talenti, ma anche nomi top della scena internazionale – durante i 31 concerti in programma. Di cui 23 gratuiti.

Sarà comunque un’edizione diversa, rimodulata anche nella logistica alla luce della nuova situazione. Verranno quindi rispettate tutte le normative anti Covid 19, dalla sanificazione dei luoghi di spettacolo al distanziamento del pubblico, garantendo la sicurezza di artisti e spettatori, ma anche di tutto lo staff organizzativo. In tutto questo, però, lo spirito di Fano Jazz By The Sea - inclusa la sua vocazione ‘green’ – resterà invariato, attraverso la conferma delle sezioni principali: Main Stage alla Rocca Malatestiana, Exodus Stage alla Pinacoteca di San Domenico, Young Stage alla Chiesa di San Francesco, Cosmic Journey nei locali del Pincio, e in più Live In The City, autentici concerti-aperitivo nei locali del lungomare del Lido e della Sassonia, ma anche di Torrette e Ponte Sasso. Una novità nata per sostituire, di fatto, il Jazz Village e i suoi fisiologici ‘assembramenti’, con il valore aggiunto di poter così restituire protagonismo anche alle zone più periferiche del litorale fanese.

“Fano Jazz By The Sea rappresenta uno dei momenti caratterizzanti del nostro cartellone – ha commentato il sindaco Massimo Seri -, un momento importante per la cultura e per lo spettacolo nella nostra città, che oggi piace pensare come un teatro a cielo aperto, “en plein air” (questo lo slogan dell’estate fanese, qui i dettagli, ndr), in cui cittadini e i turisti possono riprendersi gli spazi e vivere all’aria aperta nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza dettate dall’emergenza coronavirus. Inoltre – ha concluso -, Fano Jazz By The Sea fa anche parte del processo di candidatura della città a capitale italiana della cultura 2022”.

Per il direttore artistico Adriano Pedini, l’edizione di quest’anno rappresenta un traguardo tutt’altro che scontato. “Il 4 marzo – ha detto - stavamo per presentare la 28esima edizione del festival, con importanti novità rispetto alle edizioni precedenti tra cui la sua diffusione in tutto il territorio provinciale. Poi, in conseguenza del Covid-19 e del comprensibile smarrimento iniziale, abbiamo dovuto ripensare tutto e rinviare questo progetto. Oltre al Jazz Village, ad esempio, quest’anno mancherà anche il consueto appuntamento conclusivo alla Golena del Furlo di Acqualagna. Il programma del festival, che potrebbe riservare ancora qualche sorpresa, è stato quindi riformulato e rimodulato. In tutto questo – ha concluso Pedini -, l’incoraggiamento e il sostegno del Comune di Fano e di tutte le altre istituzioni sono stati di certo determinanti”.

 

Seguono alcune foto relative agli artisti di quest'anno e alla presentazione di martedì mattina.

 

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Simone Celli