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Strage di Corinaldo: sono 19 gli indagati per l'inchiesta bis

Sono 19 le persone iscritte sul registro degli indagati per l'indagine bis della tragedia della Lanterna Azzurra. Si tratta del secondo filone di indagine che riguarda la gestione della discoteca.

Alla chiusura della indagini si sono aggiunti altri due nomi alla lista degli indagati, la società Magic Srl che gestiva la Lanterna Azzurra e quello di Alessandro Righetti, addetto alla sicurezza dell’uscita S3, proprio quella dove hanno trovato la morte, nel crollo della balaustra, Benedetta Vitali e Mattia Orlandi di 15 anni, le 14enni Asia Nasoni ed Emma Fabini, Daniele Pongetti di 16 anni e la giovane mamma Eleonora Girolomini di 39 anni.

Questi si aggiungono a Matteo Principi, sindaco di Corinaldo e presidente della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo; Rodolfo Milani, componente e rappresentante del Comando provinciale dei Vigili del fuoco; Francesco Gallo, componente e rappresentante dell’Asur Area vasta 2 di Senigallia; Massimiliano Bruni, componente effettivo e perito esperto di elettronica; Stefano Martelli, componente e rappresentante del servizio di Polizia locale dell’Unione dei comuni Misa-Nevola; Massimiliano Manna, componente effettivo del SUAP. Con loro i due consulenti: Maurizio Magnani, in qualità di ingegnere incaricato dai proprietari della Lanterna Azzurra nel 2014 e Francesco Tarsi, in qualità di tecnico incaricato dalla Magic Srl nel 2017 della redazione della certificazione dei parametri micro climatici per la discoteca, oltre a Alberto Micci, Mara Paglialunga, Letizia Micci e Marco Micci (tutti proprietari del locale), Francesco Bartozzi, Carloantonio Capone, Quinto Cecchini, Gianni Ermellini e Marco Cecchini. 

I reati vanno da omicidio colposo plurimo e lesioni (anche gravissime) plurime, disastro colposo. Dalle indagini è emerso che la sera tra il 7 e l'8 dicembre all'interno della discoteca ci fossero 1158 persone, nonostante in realtà mancassero le autorizzazioni tra cui la licenza di pubblico spettacolo e la struttura fosse inquadrata come magazzino agricolo.

Giovedì c'è stata invece la sentenza di primo grado per l'atro fione delle indagini. Condannati con pene che vanno dai 10 ai 12 anni, gli otto ragazzi della Bassa Modenese, che la sera del 7 dicembre 2018 spruzzarono lo spray urticante che scatenò il panico e il fuggi fuggi dalla discoteca.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Sara Santini (Senigallia)