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Frode informatica ad un imprenditore anconetano: la "Postale" del Molise disarticola sodalizio straniero

La Polizia di Stato del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise, dopo una serie di accertamenti contabili ed un intenso lavoro investigativo, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria competente due cittadini nigeriani, uno di circa venti anni e l’altro di trenta, per il reato di frode informatica in concorso, aggravato dalla rilevante entità del danno patrimoniale causato, riuscendo a ricostruire  a poco a poco l’intera rete di riciclaggio che era stata messa in piedi  dai due truffatori.

La vicenda ha inizio a seguito della denuncia di un imprenditore originario di Ancona che, nel mese di dicembre scorso, si era rivolto alla Polizia Postale per una frode telematica (cosiddetta phishing) realizzata attraverso una sofisticata procedura informatica. Il truffatore, spacciandosi per una ditta con cui l’imprenditore aveva abituali rapporti commerciali, era riuscito a riscuotere con artifizi e raggiri, utilizzando in particolare una mail  quasi identica  a quella della ditta fornitrice, la somma di circa 50.000 euro.

Le prime investigazioni, svolte dagli agenti della Polizia di Stato di Ancona, hanno consentito di recuperare una prima parte del denaro sottratto, 7.000 euro, e di scoprire importanti indizi che riconducevano al territorio molisano. Uno dei due stranieri, infatti, un trentenne di origini nigeriane, era transitato in provincia di Campobasso  ed aveva aperto diversi conti corrente, tutti di natura sospetta.

Gli Agenti  della  Squadra Investigativa del Compartimento Polizia Postale per il Molise, a seguito dei primi riscontri investigativi, hanno scoperto  che i fondi illeciti erano stati versati  in un conto corrente dedicato e poi ulteriormente spostati su altri conti, tutti gestiti da un uomo di  origine nigeriana con precedenti penali a carico  e risiedente nel Nord-Italia.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni continuerà a tenere monitorate tutte le attività sospette, perseverando nelle attività repressive, anche in base alle direttive impartite dal Questore della Provincia di Campobasso in materia di Sicurezza ed Ordine Pubblico.Puoi commentare l'articolo su Vivere Ancona


Niccolò Staccioli