Confindustria, 3 priorità per il presidente Acquaroli: âPronti a collaborare con la Regione, ma tempi rapidiâ
âNon câè tempo da perdere, la politica deve essere operativa. Quello che chiediamo alla nuova amministrazione regionale guidata da Francesco Acquaroli è di ascoltarci quanto prima per poter affrontare problemi che ci portiamo dietro da anni e che sono stati aggravati dalla pandemia.
Siano messe da parte le logiche di partito e si pensi alle migliaia di famiglie dei lavoratori a rischio e quindi allâeconomia reale, garantendo ascolto e rappresentanza a ogni provinciaâ sottolinea Giampietro Melchiorri, vicepresidente di Confindustria Centro Adriatico.
Ci sono tre priorità , secondo gli imprenditori, su cui lâamministrazione Acquaroli può subito incidere.
La prima è legata allâarea di crisi complessa riconosciuta per il distretto calzaturiero, che è il perno dellâeconomia regionale, segnato da un crollo dellâexport e da un aumento della cassa integrazione. âIl primo bando, uscito poco intelligentemente in pieno agosto e durante le fiere, è in scadenza, ci sono gli altri da preparare e affinare per renderli facilmente utilizzabili dalle Pmi. Questo significa aprire tavoli di confronto prima dei nuovi bandi, incrociando le informazioni delle associazioni di categoria a quelle della Camera di commercio e dei sindacati, visto che il problema lavoro irromperà entro qualche mese sul sistema economico. Ma non solo, va subito ripreso il dialogo con il Mise che ha promesso, mentre si fermava il Prri, di inserire un fondo a parte per lo sviluppo infrastrutturale del territorio fermano e macerateseâ.
La seconda è relativa alla ricostruzione. âà stato un tema centrale durante la campagna elettorale. Quello che chiediamo è di velocizzare immediatamente le pratiche, questo fungerebbe da volano per lâeconomia. Oltre allâovvio impatto sociale. Ci sono esempi tra i Sibillini con il recupero di edifici affidato a ditte locali. Questa deve essere la strada. La ripresa del settore dellâedilizia è determinante, lâindotto creato è enorme, per cui si sblocchino le opere cantierabili in tutta la regione oltre che allâinterno del cratereâ.
La terza è legata al sostegno delle imprese sui mercati mondiali. âSono, come altri produttori, reduce dal Micam di Milano, più ombre che luci. DallâIce alla Bocconi, tutti parlano di una ripresa del mercato orientale, Cina e non solo. Ma parliamo di una terra lontana e complessa, non avvicinabile per il 90% delle imprese marchigiane. Bisogna pianificare strategie per raggiungere quel mercato, ma al contempo sostenere il mantenimento del core business europeo del settore moda e non soloâ.
Piena collaborazione per entrare nel sistema regionale, ma anche un cambio di passo nei tempi e modi di prendere le decisioni è quanto offre e chiede il mondo imprenditoriale del distretto fermano.Puoi commentare l'articolo su Vivere Ascoli
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