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Sono circa 14 i miliardi lordi del piano a cui il Governo starebbe pensando per assumere i "non-performing loans" (crediti deteriorati), di UniCredit.

Lo scopo è quello di rendere più attraente per la seconda banca più grande del Paese l'accordo per Mps.

Stando a quanto riferisce Reuters, l'AMCO, (gestore dei crediti in sofferenza di proprietà dello Stato), sta cercando di riscuotere una quota significativa di UniCredit e di liberare Mps dai suoi prestiti ad alto rischio.

Sarebbe questo, un modo per venire incontro alle richieste di Unicredit per un  "contributo" più consistente ai fini dell'integrazione con Mps. L'ipotesi ha trovato l'appoggio del mercato considerando che il titolo UniCredit è balzato del 7% sui massimi di seduta a 8,03 euro, nel contempo, Mps ha segnato un rialzo del 4,2% a circa 1,14 euro.

Entro fine mese MPS dovrà consegnare il suo capital plan alla Commissione Europea, esplicando i provvedimenti sul rafforzamento patrimoniale. Il Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze), vorrebbe un'intesa sollecita, ma questa verrà firmata solo dal nuovo amministratore delegato di UniCredit.

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Antonello Staccioli (Milano)