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Fermo: Scuola e contratti covid: oltre il 60% dei lavoratori non ha ancora visto lo stipendio.

Collaboratori scolastici ed insegnanti attendono da settembre. Centinaia le assunzioni nel fermano. Pochissime le mensilità rispettate. “Doveva essere la svolta per molte famiglie e invece”.

Tra le innumerevoli difficoltà, problematiche e disagi portati dal virus, un bagliore di speranza era riposto nelle nuove assunzioni operate nel mondo della scuola. Tanti i posti di lavoro per collaboratori scolastici ed insegnanti, tutti assunti per meglio far fronte all’emergenza epidemica.

Ovvio, contratti a tempo determinato, ma che risultavano molto vantaggiosi per cittadini o famiglie che a causa del covid avevano perso il loro precedente lavoro. Tuttavia, se si scende nel dettaglio, la situazione non è così rosea come si pensa.

Centinaia e centinaia le assunzioni nel fermano, ma meno del 50% ha percepito le mensilità corrette. Tanti i collaboratori scolastici che, da settembre, hanno ricevuto il primo stipendio solamente a dicembre con oltre 3 mesi di ritardo, per poi ritrovarsi di nuovo senza salario a gennaio 2021. Non se la passano meglio gli insegnanti, che hanno dovuto fare i conti anche con le problematiche della didattica a distanza.

“Doveva essere un punto di svolta per diverse famiglie, ma non è così – hanno raccontato alcuni collaboratori scolastici – molti avevano perso il lavoro a seguito del covid ed abbiamo accettato queste supplenze cercando di sopperire a queste difficoltà, invece la realtà è un’altra”. C’è chi pensava che il posto pubblico fosse uno dei più sicuri in questi tempi, ma si sbagliava.

Le risorse del Ministero mancano e di conseguenza i tempi dei pagamenti si allungano. Con le festività natalizie, si sperava in nuovi fondi ministeriali che potessero risolvere la maggior parte dei problemi. Tuttavia i fondi arrivati sono stati davvero pochi, sufficienti solo per un ridotto numero di stipendi. Molti i casi in cui, i collaboratori scolastici e gli insegnanti devono far fronte alle spese degli spostamenti senza avere in tasca nessun guadagno.

Eppure, le mansioni ed il lavoro negli Istituti scolastici sono aumentati di gran lunga rispetto allo scorso anno; la sanificazione e l’igienizzazione degli edifici sono all’ordine del giorno, senza considerare le norme e i nuovi dettami introdotti per la lotta al covid. Difficile da credere come, lavoratori impiegati dalle 6 alle 7 ore al giorno, percepiscano lo stipendio solamente ogni 4 mesi.

I Sindacati e le Associazioni di categoria, ormai da tempo, si stanno muovendo per trovare una soluzione a questo problema comune, ma la via è tortuosa. Al momento, l’origine del problema sembrerebbe essere la controversia tra i ministeri dell’Istruzione e dell’Economia riguardo l’ammontare delle risorse necessarie a pagare i contratti.

Fatto sta che la morale è questa, molti degli assunti Covid, inseriti nelle Scuole per garantirne il funzionamento di fronte alle nuove e più stringenti norme di sicurezza e distanziamento, si ritrovano a lavorare senza stipendio. Insomma, la solita manovra all'italiana, più che lodevole negli intenti, ma scadente nella realizzazione.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Lorenzo Cortellucci