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Marche in Azione: "sul trasporto scolastico, basta raccontare frottole"

"I nostri ragazzi rappresentano il nostro futuro e giocare al ribasso con la loro formazione denota la completa insensibilità verso ciò che è richiesto ad uno Stato: occuparsi del bene comune.

Noi di Marche in Azione vogliamo che si possa ritornare alla didattica in presenza quanto prima e per farlo va risolto il nodo cruciale del trasporto pubblico.

In particolare, proponiamo che:

• da qui alla fine del 2021 la Regione reperisca e stanzi, da subito, i fondi per garantire un incremento di almeno il 30% delle corse, da destinare totalmente alla popolazione scolastica;

• vengano adottate tutte decisioni necessarie per distribuire la domanda di trasporto scolastico su un periodo orario più ampio, al fine di controllare i picchi;

• si proceda, in linea con altre realtà territoriali, allo sviluppo di una APP per controllare i flussi tramite prenotazioni e per rilevare del livello di riempimento dei mezzi;

• vengano fornite gratuitamente dispositivi di protezione individuale; A fronte degli accorati annunci e degli ottimi propositi, seguiti da un clamoroso fallimento - tant’è che dal 6 novembre si è tornati ad una didattica a distanza al 100% - il problema del potenziamento del trasporto pubblico locale, individuato da autorevoli studi come uno dei fattori più rilevanti ai fini della propagazione del virus, ha trovato, sia in ambito nazionale, sia nelle diverse realtà regionali, delle risposte totalmente inadeguate.

Dobbiamo superare l’attuale fase.

Ad agosto, la Regione Marche (Giunta Ceriscioli) aveva stanziato 1.1 Milioni di Euro per potenziare i servizi scolastici aggiuntivi. Tali fondi si andavano ad aggiungere ai 14.5 Milioni inizialmente stanziati al fine di ristorare le Aziende dei Trasporti, evidentemente colpite da mancanza di liquidità a causa dei mancati introiti durante il primo lockdown. Il tutto in attesa che i fondi messi a disposizione dallo Stato (circa 5 Milioni di Euro per le Marche, ai fini del solo potenziamento) diventassero effettivi.

Ebbene, tale stanziamento appariva già allora del tutto insufficiente a garantire un ritorno in presenza dell’intera popolazione scolastica. Ritorno che avrebbe richiesto un incremento delle corse significativo, in ragione della riduzione al 75% prospettata ad Aprile dal CTS.

Sarebbe bastato, quanto meno, ragionare per similitudine: se è vero, come è vero, che, nel periodo Marzo/Giugno, i mancati introiti “da traffico” delle Aziende dei Trasporti dovuti al primo lockdown ammontavano a circa 12 Milioni di Euro, l’adozione di qualunque criterio di stima, anche il più conservativo, avrebbe portato facilmente alla conclusione che un incremento delle corse finalizzato a garantire un rientro in sicurezza, almeno fino a Natale, avrebbe richiesto non meno del triplo di quanto stanziato. Stiamo parlando, quindi di cifre non impossibili da mettere in campo, che avrebbero, tra l’altro, permesso di evitare stanziamenti “last minute” che la Regione sta introducendo per sanare le ulteriori perdite di introiti dovute alle restrizioni degli ultimi mesi.

Ma l’attuale giunta regionale si è sostanzialmente disinteressata alla questione, non stanziando ulteriori fondi ai fini del potenziamento, addirittura restringendo le misure sulla didattica a distanza imposte dal governo, facendo da sponda alla decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha, sostanzialmente, impedito lo scaglionamento dell’orario di avvio delle lezioni (misura che ogni dato di letteratura indica come tra le più efficaci ai fini della mitigazione dell’emergenza pandemica). Peraltro, tale disinteresse ha creato una situazione di incertezza per quei Comuni (e, di conseguenza quelle aziende di trasporto pubblico) più volenterosi, che, pur stanziando fondi sul proprio bilancio, non sono ancora in grado di programmare il rientro delle risorse aggiuntive necessarie a finanziare le ulteriori corse.

D’altra parte, dalla Regione non è dato neanche sapere quale siano le necessità effettive di offerta e le modalità di azione in caso di didattica a distanza diversificata (25%, 50%, 75%, 100%), dimostrando una completa carenza sul fronte della programmazione. Programmazione quanto mai necessaria in un periodo in cui la flessibilità dell’azione politica è tutto.

Appare evidente che le promesse relative ad un ritorno alla normalità della didattica erano del tutto fuori luogo, prive di logica e, soprattutto, non supportate dai finanziamenti che sarebbero stati necessari ai fini di un potenziamento efficace del TPL.

Azione ribadisce che il tempo delle promesse è finito!

Le Istituzioni, ad ogni livello territoriale devono adottare subito misure concrete ed efficaci, senza inutili proclami che, peraltro, sono ampiamente smentiti dalla realtà"Puoi commentare l'articolo su Vivere Osimo


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