Proposta di legge per la promozione dellâartigianato marchigiano. Carloni: "Tassello di un disegno più ampio per rilancio economia"
âIl settore artigiano può rappresentare un volano per lâeconomia regionale, se adeguatamente valorizzato. Investire sul manifatturiero è il vero futuro del nostro Paeseâ. à quanto ha affermato il vicepresidente Mirco Carloni, assessore allâArtigianato, presentando alla stampa la proposta di legge che la Giunta regionale ha trasmesso allâAssemblea legislativa per lâadozione.
Il provvedimento fa parte di un pacchetto organico di rilancio dellâeconomia regionale e di sostegno allâimpresa. Dopo la legge sulle start up innovative, approvata ieri all'unanimità dal Consiglio regionale, la Giunta orienta ora il proprio intervento sul settore dellâartigianato, âseconda tappa di un percorso che stiamo delineando per le Marche produttiveâ. Il testo rivisita la normativa regionale del 2003, delineando nuovi scenari di sviluppo per un comparto economico forte di 43 mila imprese. Si compone di trenta articoli, puntando a tutelare e sostenere lâartigianato marchigiano. Riconosce la funzione sociale e il ruolo economico del comparto, promuove la cultura e i âsaperi artigianaliâ quale basi fondamentali per stimolare uno spirito imprenditoriale autonomo e contribuire a tutelare le identità locali delle comunità marchigiane.
Quella prefigurata dalla Giunta regionale, ânon è unâoperazione nostalgia. La proposta di legge - ha evidenziato Carloni - si prefigge di rendere lâartigianato marchigiano un protagonista della trasformazione digitale del nostro tessuto produttivo, coniugandolo con la tradizione e la storia della nostra regione. Lâartigianato non è in via di estinzione, ma crea occupazione e genera lavori in cui si sommano creatività , abilità manuale e padronanza delle tecniche, da un lato; innovazione, tecnologie digitali e potenzialità della rete, dallâaltro, perché oggi lâartigianato si sposa con la digitalizzazione dellâeconomiaâ.
La proposta mira a creare nuove imprese artigiane, a favorire la costituzione di attività in coworking (integrazione di competenze) e con servizi personalizzati digitali (fablabs), dove lâinnovazione è sinonimo di digitalizzazione dei processi produttivi per favorire interazioni di filiera. Punta anche a razionalizzare il quadro del credito artigiano, con i Confidi come strumento di sviluppo dellâimprenditorialità .
âLa proposta nasce principalmente dallâesigenza di aggiornare lo scenario normativo regionale alla luce delle nuove forme imprenditoriali che si sono affacciate nel comparto artigiano e alla necessità di prevedere una forte spinta innovativa, sia nella gestione dellâimpresa, che nella commercializzazione dei prodotti â ha chiarito il vicepresidente - Allâinterno dellâeconomia moderna, ormai quasi completamente industrializzata, si tende a dimenticare che la competitività del nostro sistema industriale è ancora oggi intimamente legata a competenze artigiane. Queste competenze rendono la nostra manifattura flessibile e dinamica; sono dunque idonee a consentire lâaffermazione della qualità dei prodotti del settore manifatturiero e di quello industriale dellâeconomia marchigiana nel mondo globalizzato. Questo obiettivo, permettere lâaffermarsi delle attività di artigianato su ampia scala commerciale, se visto in unâottica di innovazione, non deve per forza basarsi sul legame del lavoro artigiano alla piccola dimensione dâimpresa; esiste infatti anche un lavoro artigiano in grado di dare qualità e capacità a tante medie e grandi imprese che affidano a competenze artigianali compiti fondamentali per il loro successo sul mercatoâ.
Gli interventi previsti dalla presente normativa, inoltre, si intersecano con la promozione del territorio marchigiano, inserendosi nei percorsi culturali, turistici e enogastronomici tipici del âturismo emozionaleâ, basato sulle relazioni tra il turista e la cultura, la gente locale e le sue tradizioni, portandolo a conoscere i mestieri tradizionali allâinterno dei laboratori artigiani.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche
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